COSENZA «Nella Casa circondariale di Cosenza si sono verificati e vi sono casi di scabbia tra la popolazione detenuta». E’ quanto si legge in una lettera firmata inviata al direttore del Corriere della Calabria. «Sulla problematica – riporta la lettera firmata – è già intervenuto, per quanto venuto a conoscenza, il Garante dei detenuti del Comune di Cosenza che ha scritto agli organi competenti (Asp e direzione della Cc di Cosenza). Da quanto ho appreso il vero problema sta nella somministrazione dei farmaci necessari per la cura non dispensati dal Servizio sanitario nazionale in quanto di fascia C e i detenuti ammalati privi di fondi non possono acquistarli. All’acquisto dei farmaci necessari stanno provvedendo il cappellano e alcuni volontari che li consegnano, tramite la direzione, ai detenuti ammalati. Da questo è facile e intuitivamente desumere che vi è una carenza nel trattamento e assistenza dei malati detenuti. In un paese civile (Sic) ciò non può accadere perché la salute delle persone va sempre salvaguardata sia che trattasi di cittadini liberi che cittadini privati della libertà personale che scontano gli errori commessi in un luogo di detenzione. Ho ritenuto doveroso scrivere – conclude la lettera firmata – perché ritengo che il ruolo della stampa sia importantissimo per dare voce a chi non ne ha».
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