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Successo a Cinecittà alla proiezione istituzionale del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”

Piace l’opera ispirata a Gioacchino da Fiore. E si pensa a una proiezione riservata anche in Vaticano

Pubblicato il: 26/04/2024 – 19:41
Successo a Cinecittà alla proiezione istituzionale del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”

Nel pomeriggio di mercoledì 24 aprile sono arrivate a Cinecittà da tutta Italia numerose personalità istituzionali, ecclesiastiche e culturali per vedere in anteprima riservata il film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”, opera ispirata alla vita e al pensiero di Gioacchino da Fiore e prodotta dalla Delta Star Pictures con la regia di Jordan River. La serata è stata presentata dalla giornalista Carola Proto. Presenti in sala anche l’Assessore di Roma Capitale Monica Lucarelli, la Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, nonché Sindaco di San Giovanni in Fiore, e la Vice Presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio Edy Palazzi.
Dopo la proiezione del film sono intervenuti per i saluti conclusivi la Presidente Rosaria Succurro, che ha anche consegnato al regista la medaglia ufficiale del Premio Internazionale Città di Gioacchino da Fiore, il Commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission Anton Giulio Grande, che ha dichiarato: «Questo è un progetto importante in cui la film commission ha creduto molto» sottolineando che «Gioacchino da Fiore è un personaggio di assoluta contemporaneità» per poi complimentarsi con il regista per aver valorizzato dei paesaggi mozzafiato. Anche la Consigliera della Regione Lazio Edy Palazzi è intervenuta sul palco: «E’ bello tutto il film, ma c’è una cosa particolare, è che c’è l’umiltà che oggi abbiamo un po’ perduto». Si è infine complimentata anche lei con il regista esultando ancora per l’emozione delle immagini del film: «E’ stato bellissimo, bellissimo. Il film sicuramente andrà bene, perché è coinvolgente tutto».
Presenti in sala inoltre diverse autorevoli figure ecclesiastiche del Vaticano come il Monsignor Paolo Braida (tra i più stretti collaboratori di Papa Francesco sin dall’inizio del suo pontificato), il Postulatore Don Enzo Gabrieli e numerosi vescovi, nonché il Presidente della Pontificia Accademia di Teologia Monsignor Antonio Staglianò, che si è complimentato anch’egli con il regista. Salendo sul palco dopo la proiezione ha commentato «abbiamo bisogno di film come questi» e ha sottolineato che «il film entra nella profondità di alcuni concetti»; Mons. Staglianò, oltre a ringraziare il regista, ha lanciato la proposta di valutare una proiezione riservata anche in Vaticano per presentarlo a Papa Francesco.
Alla proiezione hanno assistito anche una Delegazione del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, tra cui Pasquale Lopetrone (già Funzionario del Ministero), lo studioso e Maestro d’arte Alfredo Granata e lo studioso Francesco Scarpelli, Presidente dell’Associazione Culturale Abate Gioacchino, nonché alti funzionari del Ministero della Cultura, tra cui Angela Adriana Cavarra, Presidente della Commissione Nazionale Indici e Cataloghi, Marina Panetta, Direttrice di Biblioteca Nazionale e Pietro Coppelli, Direttore del Comitato dell’Istituto per la storia e il Risorgimento italiano, venuto da Piacenza. Tutte le istituzioni presenti, nonché i numerosi accademici e studiosi, alcuni dei quali sono venuti anche dall’estero, hanno potuto cogliere che quest’opera non è solo un film biografico ma, prendendo spunto da antichi scritti, è diventato un percorso metafisico nell’Apocalisse immaginaria descritta dell’esegeta biblico e fondatore dell’Ordine Florense. Il film ha visto uniti nel coinvolgimento emotivo, paradossalmente, sia credenti che atei, poiché in sala c’erano anche intellettuali, filosofi e persone non credenti. Ben cinque anni tra studio e ricerca, sviluppo, riprese e post-produzione del film. Prendendo spunto dai cerchi trinitari di Gioacchino nell’opera sono state introdotte diverse innovazioni, tra cui lo sviluppo della narrazione su tre livelli: uno storico (perché narra di fatti realmente accaduti), uno spirituale (perché affronta il mondo trascendente) e uno fantasy (perché indaga il mondo onirico e il viaggio ultraterreno dell’uomo). La sceneggiatura del film, alla quale ha collaborato anche il filosofo Andrea Tagliapietra, ha vinto a Londra il primo premio del Best Script Award 2024.
Nel cast, oltre al protagonista Francesco Turbanti e all’attrice Elisabetta Pellini, nel ruolo della regina Costanza D’Altavilla, anche nomi internazionali, come l’attore australiano-britannico Bill Hutchens nei panni del Cabbalista e l’attore americano Nikolay Moss (già vincitore nel 2017 del premio Emmy Award, il più importante premio televisivo a livello internazionale, considerato l’equivalente del premio Oscar per il cinema) nel ruolo di Re Riccardo I d’Inghilterra.
L’uscita del film è prevista a dicembre 2024, in concomitanza con l’avvio dell’Anno Santo. Perché la scelta di fare una proiezione rivolta alle istituzioni, ben sette mesi prima dell’uscita? Il film è stato sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Fondazione Calabria Film Commission, dalla Regione Lazio e da diversi Istituti di Credito. L’opera è stata realizzata anche grazie al supporto di numerose istituzioni locali, centri di ricerca, accademie e organismi che tutelano la natura, l’ambiente, la cultura. La produzione ha ritenuto giusto offrire una proiezione tecnica e una più ampia rivolta agli enti nazionali, ai partner e alle amministrazioni locali. Il film si rivolge a diverse sensibilità e quindi ciò sarà una carica di energia per la valorizzazione dell’opera appena ultimata. Indubbiamente arrivare pronti per l’uscita di dicembre e per la giusta promozione del film necessita del suo tempo. Numerosi enti in tutta Italia stanno già chiedendo il film perché vogliono organizzare nel prossimo anno proiezioni evento nei vari territori. Foto di scena del film La produzione del film ha potuto contare su una troupe e su professionisti di altissimo livello, riconosciuti e apprezzati a livello internazionale, tra cui Vittorio Sodano (due nomination agli Oscar per “Apocalypto” di Mel Gibson e per “Il Divo” di Sorrentino, vincitore di due David di Donatello), il Direttore della Fotografia Gianni Mammolotti (DoP di numerosi film tra cui ‘Francesco’ con Raoul Bova di Soavi, ‘Karol’ e ‘Il quarto re’), lo scenografo Davide De Stefano (production designer per la produzione americana “Voice from the Stone” di E.D. Howell con l’attrice Emilia Clarke, nota anche per la serie di successo Il Trono di Spade), il supervisore agli effetti visivi digitali Nicola Sganga (veterano degli FX e vincitore di due David di Donatello), il fonico Gianfranco Tortora (una carriera di oltre 150 film nazionali) e Michele Josia, già vincitore nel 2021 dell’ambito premio Emmy Award, che il mese scorso per la colonna sonora di questo film ha vinto in USA il Global Music Awards, nonché tecnici di Cinecittà come Ivan Tozzi (digital colorist di oltre 200 film). Una squadra dal profilo internazionale che ha contribuito al viaggio profetico di Gioacchino da Fiore, legato alla ‘Terza Epoca’, iniziata nel Medioevo e protesa fino alla fine dei tempi. Un’era di conflitti, di crisi e d’incertezza, ma al contempo la possibilità anche di una piena libertà dello spirito e di progresso interiore. Fa sempre più effetto come, in un’epoca siffatta – segnata da guerre e incertezze economiche, sociali, esistenziali – un monaco vissuto nel Medioevo possa aver avuto in visione tutto ciò, ben otto secoli prima di noi. A fine proiezione l’Arsac (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) ha offerto alle autorità una degustazione di alcuni particolari prodotti tipici silani, tra cui la famosa pitta ‘mpigliata e liquori di erbe con effetti benefici realizzati secondo gli antichi metodi dei monaci florensi.

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