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l’intervista

Vannacci: «Classi separate per i disabili». E scoppia la polemica

Le parole del candidato della Lega alle Europee. Mons. Savino (Cei): «Si torna ai tempi bui». Giorgetti: «Non condivido»

Pubblicato il: 27/04/2024 – 17:08
Vannacci: «Classi separate per i disabili». E scoppia la polemica

ROMA «Credo che delle classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare». «Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico». E’ uno dei passaggi chiave dell’intervista del generale Roberto Vannacci, da pochi giorni candidato con la Lega alle Europee, a La Stampa. Vannacci sostiene anche «non vedo perché sia necessario dotarsi della patente di antifascista per esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di “statista” sul dizionario». E sull’aborto, il generale sostiene che sia «un’infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo che sia un diritto».
In giornata Vannacci, attraverso un post di facebook, ha scritto che «chiaramente il titolo snatura completamente le mie parole con cui asserisco con vigore che i disabili hanno bisogno di attenzioni peculiari e aiuti supplementari e non che vanno separati. La campagna elettorale è iniziata!».

Mons. Savino (Cei): «Si torna ai tempi bui»

Le parole sui disabili di Roberto Vannacci, candidato per la Lega alle elezioni europee, così come le posizioni sugli omosessuali fanno ritornare «le lancette della storia ai tempi bui». Il vicepresidente della Cei, nonché vescovo di Cassano all’Jonio mons. Francesco Savino, dà voce al suo sconcerto. «Il problema – dice in una intervista all’Adnkronos – è che stiamo portando le lancette della storia ai tempi bui. Mi preoccupa come cittadino e come pastore. Non voglio fare ingerenze di campo però qui è in gioco un problema culturale, una visione della vita. Per me la differenza di ogni tipo è una risorsa, non un problema. Io sono di quella visione culturale che fu di don Tonino Bello: una democrazia che esclude e non include è immatura». Il vescovo rivolge un appello agli elettori: «Io mi auguro che la gente rifletta con grande libertà e con grande senso di responsabilità e che studi le situazioni e ciò che viene proposto e detto. Mi auguro che la gente rifletta, e che non si lasci condizionare emotivamente. Se facciamo memoria storica di tutto ciò che è accaduto ci rendiamo conto che si stanno affermando visioni culturali separatistiche, discriminanti e discriminatorie. Basta pensare a quel che dice questo soggetto sugli omosessuali. Io credo nella democrazia, e dobbiamo dire che per fortuna c’è un’altra visione della vita. La vera democrazia è aiutare le persone a dire: studiate, comprendete e poi riflettete con coscienza». Chi può sentirsi rappresentato dalla visione delle cose che emerge dalle parole di Vannacci? «Io dico a credenti e non credenti che oggi abbiamo una tecnologia avanzata a nostra disposizione e ragioniamo ancora in certi termini. Poi ai credenti dico: scusatemi, ma Gesù da che parte è stato? Il Papa parla sempre degli scartati». Il vicepresidente della Cei conclude con il motto di don Milani: «I care o me ne frego? Stiamo dalla parte dell’inclusione o del me ne frego, del narcisismo e del cinismo patologico? Come cittadino mi chiedo: quale Europa? Io ho sempre creduto nell’Europa di Altiero Spinelli e non rinuncio a dire come la penso».

Giorgetti: «Non condivido. Vannacci non è della Lega»

«La destra ora propone classi separate per disabili. Poi cosa? Mettiamo loro una fascia al braccio?», accusa il Pd. Il disagio è palpabile, sia dentro il partito di Matteo Salvini, sia tra i suoi alleati. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, deve ricordare le politiche concrete messe in campo per l’inclusione dei disabili. Il titolare dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, fa notare come Vannacci non sia della Lega: le sue posizioni? «Non condivido», risponde tranchant.
«Nelle incredibili parole del generale Vannacci sulle classi separate per i bambini disabili riecheggiano concetti in voga durante un periodo storico chiamato nazismo», afferma Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva.
«Questa è la Lega di Matteo Salvini che si prepara alle elezioni europee. La ministra Locatelli prenda le distanze da una simile assurdità», dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, chiedendo inoltre che la ministra della Disabilità Locatelli prenda «subito le distanze da un simile orrore». «I ministri che hanno la competenza sui temi sollevati da Vannacci sono della Lega come lui, Valditara e Locatelli e non ha sentito l’urgenza di smentire il generale e dire che finché sono loro ministri non ci saranno classi differenziate: spero che lo faccia la presidente Meloni. A questo punto non so cosa augurarmi se la competenza sulla scuola sia dello Stato o delle regioni». Lo ha detto Maria Elena Boschi in Commissione Affari costituzionali della Camera durante il dibattito sull’autonomia differenziata. «Mi domando se il generale Vannacci diventasse Presidente di Regione, se vorrebbe introdurre le classi separate» attraverso l’autonomia differenziata. «Ma la ministra Locatelli e il ministro Valditara cosa dicono dell’intervista del candidato nelle liste della Lega, Vannacci? Perché nel Paese che pur tra mille difficoltà fa tesoro dell’inclusione scolastica e ne è pioniere, quelle affermazioni sono uno schiaffo». Lo scrive su X (ex Twitter) la senatrice del Partito democratico, Simona Malpezzi. «Esprimo profondo disaccordo e preoccupazione per le dichiarazioni del generale Vannacci riguardanti la separazione degli studenti con disabilità in classi separate. Una tale visione la considero non solo retrograda, ma apertamente discriminatoria». Lo afferma il vicepresidente della Camera, onorevole Sergio Costa, del Movimento cinque stelle. Il parlamentare prosegue: «La proposta di Vannacci di separare gli studenti con disabilità dai loro coetanei è in netto contrasto con i principi di inclusione e uguaglianza che la nostra società si sforza di promuovere e tutelare. Questa pratica non solo è moralmente inaccettabile, ma è anche contraria alle leggi vigenti che tutelano i diritti delle persone con disabilità a ricevere un’istruzione inclusiva e adeguata». Sulle parole di Vannacci è intervenuto anche il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita. «Ora – afferma – ci aspettiamo che il generale Vannacci allarghi la sua proposta di separazione razziale anche a slavi, ebrei, omosessuali, politici. Non ci sono parole sufficienti a descrivere lo sdegno suscitato dalle sue parole e dalla sua indegna proposta di separare gli alunni diversamente abili dai loro compagni più fortunati. La candidatura dell’ufficiale, che non sta onorando la sua divisa – prosegue – ci riporta al medioevo o all’Inquisizione. Sbaglia chi liquida questa spregevole proposta come una battuta male interpretata, come un ragionamento non capito dagli interlocutori. Noi sindaci – conclude Fiorita – siamo orgogliosi dei nostri bravissimi insegnanti che ogni giorno combattono la loro quotidiana battaglia per superare le diversità, per non lasciare nessuno indietro, per costruire una società più giusta e solidale. E siamo orgogliosi delle nostre famiglie che riservano il massimo dell’amore ai loro figli disabili e che giustamente pretendono il sacrosanto diritto di questi ragazzi di avere le stesse opportunità di tutti gli altri». 

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