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la confessione

Il primo verbale del pentito Maestri. «L’incontro a Saporito con Di Puppo e Abbruzzese per le estorsioni»

Depositate nel corso dell’udienza preliminare del processo “Athena” le dichiarazioni rese dal neo pentito cosentino

Pubblicato il: 29/04/2024 – 13:13
di Fabio Benincasa
Il primo verbale del pentito Maestri. «L’incontro a Saporito con Di Puppo e Abbruzzese per le estorsioni»

COSENZA Gianluca Maestri ha deciso – ad inizio 2024 – di collaborare con la giustizia. Coinvolto nel procedimento scaturito dall’inchiesta “Reset” – contro la ‘ndrangheta cosentina – Maestri è anche coinvolto nell’inchiesta “Athena“. Questa mattina, nel corso dell’udienza preliminare, il pm della Dda di Catanzaro Alessandro Riello ha depositato i verbali di collaborazione del pentito cosentino:  considerato promotore ed organizzatore dell’associazione degli “Zingari”, strategicamente vicino a Gennaro Presta.

Le estorsioni

E’ l’11 gennaio 2024 quando Maestri risponde alle domande del pm Riello. Corpose le parti omissate presenti bel verbale, ma il pentito offre comunque rilevanti spunti investigativi. In merito alla tentata estorsione alla L.Srl, il pentito si dichiara «responsabile» ed aggiunge: «preciso che Nicola Abbruzzese mi diede incarico di prendere contatti con Michele Di Puppo affinché gli atti intimidatori presso l’azienda e presso l’autovelox venissero commessi contestualmente. Ricordo anche che ci fu un apposito incontro a Saporito di Rende tra me, Nicola Abbruzzese e Michele Di Puppo finalizzato ad organizzare i dettagli». La confessione prosegue: «Venni incaricato di individuare una terza persona che eseguisse gli atti intimidatori ed io mi rivolsi a Ivan Barone (oggi pentito, ndr) al quale fornii anche il numero di telefono da chiamare per la telefonata minatoria che poi venne posta in essere, numero che mi era stato dato da Michele Di Puppo». Sull’apporto di Barone, Maestri precisa: «Di certo si avvalse della collaborazione di almeno un’altra persona, ma non so dire di chi si tratta perché io, come detto, mi rivolsi esclusivamente a lui.»

La droga

Sul capitolo legato alla droga, il neo pentito dice di «non essere a conoscenza della provenienza dello stupefacente che acquistavo a Cassano all’Ionio». Sul punto il collaboratore aggiunge di non ricordare il diretto «coinvolgimento di Maria Rosaria Maestri» ma che la stessa fosse «pienamente consapevole dell’attività di traffico di droga che io svolgevo, così come era a conoscenza del coinvolgimento di Roberto Olibano e di Gennaro Presta». La donna, aggiunge sempre Maestri, in occasione di una perquisizione «si era disfatta di un bilancino e che, a seguito dell’arresto di Olibano, commentai con lei l’accaduto e lei mi disse “ti potevo accompagnare io a Cassano!”, con ciò intendendo che sarebbe stata disponibile a porre in essere lei la condotta in realtà commessa da Roberto.»
(f.benincasa@corrierecal.it)

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