Ultimo aggiornamento alle 23:01
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

il personaggio

Morto il “calabrese” Mendocita, fuoriclasse del Venezuela che prese a tunnel Pelè

Si è spento a 78 anni il miglior calciatore venezuelano di tutti i tempi. Il nonno a inizio del secolo scorso partì da Scalea in cerca di fortuna

Pubblicato il: 30/04/2024 – 12:02
di Francesco Veltri
Morto il “calabrese” Mendocita, fuoriclasse del Venezuela che prese a tunnel Pelè

COSENZA E’ morto ieri all’età di 78 anni (il 21 giugno ne avrebbe compiti 79) Luis Alfredo Mendoza Benedetto, per tutti “Mendocita”, il miglior calciatore venezuelano di tutti i tempi. Una storia la sua che viene dal passato ma che ha le sue radici in Calabria. Precisamente a Scalea, nel Cosentino, città dalla quale suo nonno Biagio Benedetto partì a inizio del secolo scorso in cerca di fortuna per raggiungere Caracas. Qui nacque sua figlia che nel 1945 diede alla luce il piccolo Luis Alfredo “Mendocita”. Compiuti i 12 anni, il piccolo insieme ai suoi genitori è costretto a trasferirsi in Italia per via della dittatura che sta insanguinando il suo Paese. Prima a Genova e poi a Parma (città nella quale il padre di “Mendocita” si laurea in Economia), il bambino inizia a innamorarsi del calcio, anche se le regole di quegli anni non permettono agli stranieri di giocare nelle formazioni giovanili. Tornato in Venezuela dopo tre anni, un giorno mentre sta giocando insieme ai suoi amici nell’Avenida San Martin, viene scoperto dall’allenatore del Banco Agrícola y Pecuario, El Indio Clemente Ortega. Dopo poche settimane “Mendocita” è già in campo nel ruolo di attaccante esterno per la sua prima partita nel campionato professionistico. Il 1963 è l’anno della consacrazione. Firma un contratto con l’ambizioso Deportivo Italia, e subito dopo, ad appena 16 anni, viene convocato nelle “Vinotinto”, la nazionale venezuelana. Da questo momento in avanti inizia la sua ascesa nel grande calcio. Da numero 10 e con la fascia di capitano sul braccio, viene da subito eletto come il migliore calciatore del Paese e tanta gente si avvicina al calcio. A fine carriera (ha appeso le scarpe al chiodo a 41 anni) totalizzerà dodici gol con la nazionale in 55 partite. Grazie al suo talento, il Venezuela, fino a quel momento poco competitivo, sfiora più volte la qualificazione ai mondiali del 1966, 1970 e 1974.

Pelè e Mendocita

Rimarrà impresso per sempre nei ricordi dei suoi tifosi un gol da 40 metri realizzato a Caracas il 2 agosto del 1969 in una gara contro la Colombia valida per le qualificazioni mondiali. Ma non si dimentica neanche il suo tunnel a Pelè sempre in una partita di qualificazione ai campionati del mondo. Amico di Diego Armando Maradona, “Mendocita” è ritornato più volte in Italia studiando anche a Coverciano con docenti del calibro di Enzo Bearzot e Giovanni Trapattoni. Oggi il suo Venezuela, ma anche un pezzo di Calabria, piange per la sua scomparsa. (f.veltri@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x