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In Calabria Pil pro capite inferiore alla soglia del 75% del valore medio europeo

Censis: un cittadino europeo su tre minacciato dal declassamento sociale

Pubblicato il: 02/05/2024 – 16:25
In Calabria Pil pro capite inferiore alla soglia del 75% del valore medio europeo

ROMA “Un terzo dei cittadini europei minacciato dal declassamento sociale. Sono 75 le regioni e le province dei Paesi dell’Unione europea in cui negli ultimi quindici anni si è verificata una variazione negativa del reddito disponibile netto pro capite. Una tendenza che ha coinvolto 151 milioni di cittadini (pari al 34% della popolazione europea e corrispondenti a 121 milioni di elettori), che hanno subito una flessione del tenore di vita familiare. E che si recheranno (eventualmente) alle urne con un fardello sulle spalle: la percezione di un tradimento della promessa di miglioramento delle proprie condizioni, essendo stati soggetti a processi di divergenza anziché di convergenza, avendo vissuto un arretramento anziché un progresso”. È quanto emerge dal rapporto ‘Lo stato dell’Unione. Geografia sociale dell’Europa al votò del Censis. I territori del declassamento si trovano principalmente in Grecia, Italia e Spagna, ma anche in Francia, Austria, Ungheria, in porzioni del Portogallo, del Belgio e della Germania. I dati più preoccupanti si registrano nell’Attica in Grecia (con una riduzione del reddito pro capite rispetto al 2007 del 35,6%), ma anche in alcune regioni italiane: Lazio (-16,0%), Umbria (-14,7%), Provincia autonoma di Trento (-14,6%), Toscana (-14,6%). Con la grande crisi del 2008 è dunque cominciato il “lungo ciclo del declassamento storico e sociale europeo, e sono molti i cittadini che si sono persi nelle pieghe della deindustrializzazione di tanti territori. Di tutti gli europei coinvolti, 4 su 10 sono italiani (il 39,1%)”, spiega il Censis. “Persistono, e spesso si sono accentuate, forti disomogeneità sociali nei diversi contesti territoriali all’interno dei singoli Stati, che possono minare la coesione delle comunità nazionali”, si legge nel rapporto. Per quanto riguarda l’Italia, “la forbice è amplissima. Si oscilla dal valore minimo del Pil pro capite della Calabria (-40,9% rispetto al dato medio nazionale) al valore massimo di Bolzano (+65,4% rispetto al dato medio nazionale). E sono 6 le regioni italiane in cui ancora si misura un Pil pro capite (a parità di potere d’acquisto) inferiore alla soglia del 75% del valore medio europeo: Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Sardegna e Molise”. (Sib/Adnkronos)

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