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Tirocinanti, vertenza infinita: manifestazione a Catanzaro per chiedere impegni e certezze

Sit-in promosso dai sindacati a sostegno degli oltre 4000 lavoratori che rischiano di non avere prospettive per il futuro. L’appello alla politica

Pubblicato il: 07/05/2024 – 10:50
Tirocinanti, vertenza infinita: manifestazione a Catanzaro per chiedere impegni e certezze

CATANZARO Sit-in di circa 700 persone a Catanzaro a sostegno della vertenza dei tirocinanti calabresi. La manifestazione, organizzata da Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uil Temp e Usb Fds, riguarda circa 4.200 lavoratori impiegati negli enti locali calabresi ma che rischiano di non avere prospettive per il futuro: i sindacati in particolare sollecitano la stabilizzazione di questi precari e chiedono alla politica un impegno concreto in quanto un emendamento al Mille Proroghe prevede la possibilità di una contrattualizzazione per 18 mesi a 18 ore ma rimanda a una dotazione finanziaria di soli 5 milioni di euro del tutto insufficiente a fronte di un fabbisogno di circa 70 milioni di euro annui. Secondo i sindacati “la contrattualizzazione, pertanto, risulta al momento una possibilità solo teorica, stante la situazione di cronico deficit finanziario in cui versano gli enti locali calabresi, ed il rischio concreto è che quanto conquistato con le lotte sindacali rimanga lettera morta” I sindacati sostengono che “i fondi necessari per la contrattualizzazione di questa larga fetta di precariato calabrese, però, potrebbero essere reperiti nei mesi di maggio e giugno prossimi quando in Parlamento sarà avviata la discussione dell’assestamento di bilancio”. I dirigenti sindacali e una delegazione di tirocinanti sarà ricevuta dal prefetto di Catanzaro.

L’intervento dei sindacati

In piazza i leader dei sindacati regionali. Angelo Sposato, segretario della Cgil Calabria, afferma: “Questi lavoratori chiedono la contrattualizzazione, chiedono una cosa normale. Ecco perché bisogna dare risposte a questi lavoratrici e lavoratori che mantengono in piedi la spina dorsale della regione, facendo attività ormai essenziali nella pubblica amministrazione. Non è più possibile continuare a non dare risposte ai lavoratori, a fare promesse che poi non si possono mantenere. La soluzione che è stata individuata a livello nazionale non è sufficiente. perché non garantisce la contrattualizzazione di lavoratrici e lavoratori: quello che noi chiediamo al governo, oltre alla norma che andrebbe migliorata perché non tiene dentro tutti i lavoratori in questione, è aumentare anche il finanziamento necessario per mandare avanti la contrattualizzazione. E noi ci fermeremo qui, se non arriveranno risposte da parte del governo e della Regione, che si è impegnato anche di sostenere gli enti e le amministrazioni comunali, andremo avanti con la lotta e alzeremo il livello della lotta”. Per Tonino Russo, segretario della Cisl Calabria, “bisogna lavorare coesi, bisogna subito trovare le risorse necessarie per dare dignità a questi lavoratori, soprattutto per procedere nell’impegno e nell’accordo sottoscritto anche con le organizzazioni sindacali, cioè quelle di contrattualizzare questi lavoratori a 18 ore. Per poter contrattualizzare questi lavoratori a 18 ore servono 70 milioni. e quindi bisogna che il governo centrale, ma anche i Comuni, intervengano. Bisogna lavorare coralmente: da qui vogliamo far arrivare un messaggio chiaro al governo che noi vogliamo lavoro, vogliamo dignità al lavoro, non chiediamo forma assistenziale, noi chiediamo lavoro dignitoso”. A sua volta, Maria Elena Senese, segretario della Uil Calabria, osserva: “Siamo di nuovo in piazza perché abbiamo sulle nostre spalle 4.200 lavoratori. Ricordo che queste persone hanno consentito alle nostre amministrazioni comunali di andare avanti, hanno garantito i servizi sui territori, ed oggi c’è il rischio che non vengano stabilizzati. Infine, Saverio Bartoluzzi, per l’Usb: “Siamo qui in piazza per 4200 tirocinanti, ma in realtà per 4200 famiglie di tutta la Calabria che tra qualche mese si ritroveranno in mezzo alla strada. Il disagio sociale sarà solo per il singolo tirocinante o per la singola famiglia, ma sarà per tutta la Calabria. Adesso basta, basta con tratti precari che non servono a nulla. Vogliamo i diritti e la dignità perché vogliono la libertà di voto”. (redazione@corrierecal.it)

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