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l’intervista

Cavallaro (Cisal): «Garantire pari opportunità nelle diverse aree del Paese»

Il Segretario Generale della Cisal interviene su autonomia differenziata e sicurezza sul lavoro

Pubblicato il: 24/06/2024 – 10:56
Cavallaro (Cisal): «Garantire pari opportunità nelle diverse aree del Paese»

VIBO VALENTIA Autonomia differenziata e sicurezza sul lavoro sono i temi sui quali si è espresso il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro ospite di “Pagina Protetta” la rubrica curata da Nicolino La Gamba in onda su Radio Onda Verde a diffusione regionale. Nel corso dell’intervista, Cavallaro ha espresso il pensiero della Cisal sui temi che maggiormente interessano l’opinione pubblica e sulla sicurezza sul lavoro lancia l’allarme. «Ci sono più di tre morti al giorno. 270 solo nei primi quattro mesi di quest’anno. Duecentomila le denunce di infortunio dal 1 gennaio al 30 aprile».

Autonomia differenziata

«L’autonomia differenziata è un tema complesso che richiede un approccio attento e ponderato. Al momento, è importante sottolineare che non si tratta di un qualcosa che accadrà domani, ma di un processo che prevede diversi passaggi, step e procedure da seguire. Ci troviamo di fronte ad una legge di cui si conoscono solo i temi principali a grandi linee, e su cui, mi pare di capire, anche illustri esponenti dei partiti che sostengono la maggioranza di governo abbiano idee diverse. C’è tutto il tempo per intervenire e migliorare laddove c’è da migliorare, se c’è da migliorare. Si coinvolgano le parti sociali. Anche il sindacato deve fare la sua parte. Bisogna garantire servizi uniformi tanto a Milano quanto a Canicattì. Tanto ad Udine quanto a Vibo Valentia. Bisogna garantire pari opportunità tra le diverse aree del Paese, al fine di evitare che l’Italia si spacchi sempre di più e sempre di più vada a due velocità su questioni cruciali come lavoro, sanità e istruzione».


Sicurezza sul lavoro

«È una strage. Ci sono più di tre morti al giorno. 270 solo nei primi quattro mesi di quest’anno. E ancora il dato mostruoso dei feriti: 200mila le denunce di infortunio dal 1 gennaio al 30 aprile. Per capirci, siamo a più di un incidente al minuto, spesso grave o gravissimo. Una vera e propria tragedia civile quotidiana. A questi numeri, già esagerati e inaccettabili, va aggiunto tutto quello che non si vede perché semplicemente non emerge. E probabilmente non si sarebbe mai conosciuto neppure il caso di Satnam, il bracciante indiano che ha perso la vita dopo aver subito una mutilazione per poi essere gettato in strada, a Latina. Quello oltre ad essere un incidente sul lavoro è un atto criminale che va punito in maniera forte, ferma e decisa. E allora ben vengano tutte le azioni messe in atto dal Governo. Dai maggiori controlli, alla patente a crediti che secondo noi va estesa a tutti gli ambiti lavorativi e non solo all’edilizia, ben vengano le risorse in più messe sulla prevenzione presi lì dove noi avevamo detto di prenderle ovvero dalle giacenze di cassa dell’Inail, ma è necessario imprimere con decisione un cambio di cultura della sicurezza. Partendo dai più giovani. Partendo dalle scuole. I giovani sono i primi ambasciatori e da loro si deve partire per realizzare questo cambiamento per consolidare la consapevolezza che la sicurezza è vita e non un costo».

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