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Alta Velocità in Calabria: i dettagli della proposta depositata al Mit

Il Comitato tecnico-politico, “tracciato interno è l’unico che consenta di raggiungere tutti gli obiettivi determinanti dell’opera”

Pubblicato il: 25/06/2024 – 14:50
Alta Velocità in Calabria: i dettagli della proposta depositata al Mit

COSENZA Le infrastrutture rappresentano l’unico settore che porta ricchezza in un territorio; realizzare collegamenti attraverso lo sviluppo della rete viaria, ferroviaria con treni ad alta velocità e aeroporti, aumenta le capacità attrattive e la crescita economica delle comunità. Tutto molto semplice in linea teorica, ma per una regione (la Calabria) dove il sistema infrastrutturale è obsoleto tutto diventa – paradossalmente – più complesso. È il caso del nuovo tracciato per l’alta velocità: un dibattito aperto da tanto tempo e per il quale ancora non si vede la fine. La nuova fase della discussione è stata avviata dal Comitato tecnico – politico, del quale fanno parte i sindaci Franz Caruso e Domenico Lo Polito, professori ordinari dell’Università della Calabria (Demetrio Festa e Roberto Musmanno, già assessore regionale alle infrastrutture della Regione Calabria) e dell’Università di Roma “La Sapienza” (Luigi Martirano), e il dott. Giuseppe Lo Feudo, già Direttore Generale Ferrovie della Calabria e socio Sipotra. Il Comitato haeffettuato una analisi approfondita delle diverse alternative progettuali proposte da RFI, “integrandole – è scritto nella relazione presentata al Mit – ed ha prodotto un documento di sintesi, che il Comitato intende sottoporre alle autorità politiche regionali e nazionali, per la ricerca di una soluzione dei problemi sul tappeto condivisa e funzionale allo sviluppo della intera regione Calabria”.

L’analisi

Per gli esperti, “il nuovo tracciato, sebbene più breve rispetto alla proposta iniziale (intendiamo Praia – Tarsia Cosenza – Lamezia), non è assolutamente funzionale allo sviluppo della regione Calabria. Il tracciato infatti emargina totalmente le aree centrali della provincia di Cosenza e la Sibaritide, e non rende possibili collegamenti ad alta velocità tra Calabria, Sicilia ed il litorale adriatico. Come evidenziato nello stesso progetto di fattibilità redatto da RFI, l’esigenza strategica dell’opera non è riconducibile al solo obiettivo di collegare punto punto Reggio Calabria al resto di Italia, l’obiettivo dell’opera è quello di incrementare i livelli di accessibilità alla rete AV per diverse zone a elevata valenza territoriale quali il Cilento e il Vallo di Diano, la costa Jonica, l’alto e il basso Cosentino, l’area del Porto di Gioia Tauro e il Reggino. Il tracciato interno consente di servire direttamente l’area urbana di Cosenza che è ritenuta di indubbia rilevanza strategica, economica, sociale, culturale, con il bacino di potenziale utenza maggiore dell’intera Calabria e tra i principali di tutto il meridione e consente di ricucire, finalmente, l’area dello Jonio che costituisce un altro bacino di indubbia rilevanza strategica, bacino che altrimenti sarebbe completamente tagliato fuori dall’opera. Il tracciato interno, inoltre, consente di realizzare un collegamento diretto e rapido tra le principali città della Calabria, favorendo lo scambio di idee e di persone tra le diverse aree della Regione. Il tracciato interno consente, non da ultimo, di realizzare un collegamento diretto e rapido tra Cosenza e la sua provincia con l’aeroporto di Lamezia, che diventerebbe il centro di un sistema trasportistico assai efficace per tutta la Regione”. Secondo quanto ritenuto dai componenti del Comitato, “La soluzione di abbandonare il percorso interno che attraversi la provincia di Cosenza con le sue aree urbane di rilevante valenza territoriale, appare frutto di scelte affrettate e superficiali”.

Le richieste

In conclusione il Comitato chiede “alla Regione Calabria di assumere una posizione di guida del processo e che venga effettuato un confronto serio tra le diverse alternative progettuali elencate e prospettate dalla stessa RFI, evidenziando come quello passante per l’interno sia l’unico tracciato che consenta di raggiungere tutti gli obiettivi determinanti dell’opera, e consenta di realizzare una rete trasportistica moderna ed efficace per l’intera regione e non solo per alcune aree già servite dalla linea storica. La soluzione che sembra delinearsi di semplice potenziamento della linea tirrenica e di collegamento con l’interno tramite la galleria Santomarco, appare come soluzione di ripiego non in linea con gli obiettivi strategici dell’opera e certamente di forte penalizzazione non solo per i territori della Provincia Cosentina ma per l’intera Regione. I firmatari chiedono, infine, che si pervenga ad una definizione certa del tracciato e dei relativi costi e tempi di realizzazione, che non esponga a sorprese e ripensamenti, come già è avvenuto per la tratta Praia – Tarsia”.

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