CATANZARO Carenza dei servizi essenziali, irregolarità nell’erogazione idrica e un divario con il resto del Paese sempre più ampio: è questa la Calabria che fa acqua da tutte le parti. Il dato lo acclara l’Istat in occasione dell’audizione davanti alla commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. Secondo l’istituto statistico non si colma il divario tra il Nord e il Sud del Paese e le differenze sono sempre più evidenti tra le due aree dell’Italia, dall’accessibilità alle scuole all’erogazione dell’acqua, dal trasporto pubblico alla sanità.
Una forte variabilità a scapito del Mezzogiorno si registra anche per l’accesso ai servizi essenziali per il cittadino: in Calabria la quota di famiglie che hanno difficoltà ad accedere ai servizi essenziali è pari a 7,7% rispetto alla media delle famiglie italiane (4,9%); all’estremo opposto, tali difficoltà sono dichiarate solamente dal 2,5% delle famiglie della provincia autonoma di Bolzano.
La qualità del servizio idrico è fra gli indicatori con maggiore disuguaglianza per Calabria e Sicilia: le famiglie che dichiarano irregolarità nell’erogazione dell’acqua in Calabria (38,7%) superano di oltre quattro volte la media nazionale e in Sicilia il valore è più che triplo (29,5%); all’opposto si colloca la provincia autonoma di Bolzano, dove solo l’1,5% delle famiglie denunciano interruzioni del servizio idrico.
Le regioni del Nord godono di migliori livelli di benessere anche per gli indicatori di mobilità, sia in termini di offerta di trasporto pubblico locale (Tpl) sia per la soddisfazione della domanda. Ad esempio, l’offerta di Tpl in Lombardia è più del doppio del dato nazionale, in Molise quasi 12 volte più bassa.
Secondo quanto scrive l’Istat, il grado di raggiungibilità delle scuole appare visibilmente più alto nel Centro-Nord e più basso nel Mezzogiorno, soprattutto riguardo ai servizi di trasporto urbano e interurbano. Si rileva un differenziale nella quota di edifici con raggiungibilità molto buona di oltre 7 punti a vantaggio del Centro-Nord. Per il Mezzogiorno si osserva sia una maggiore consistenza di scuole con un livello critico di raggiungibilità (36,4% contro 19,5%), sia di scuole che possono essere raggiunte solo con il ricorso a mezzi di trasporto privati (20,9% contro 13,2%).
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