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Autonomia, il Veneto chiede al governo le prime 9 materie non Lep

Zaia: «Il referendum contro la legge è un diritto, ma non so se è costituzionale»

Pubblicato il: 01/07/2024 – 13:31
Autonomia, il Veneto chiede al governo le prime 9 materie non Lep

VENEZIA Per la riapertura delle trattative sull’autonomia con il governo è stata inviata dal presidente Luca Zaia la nota ufficiale con la quale la Regione del Veneto, alla luce delle nuove disposizioni vigenti, chiede la ripresa dell’iter per il conseguimento dell’autonomia differenziata. Come è previsto dall’articolo 4 della legge Calderoli, sono state subito avanzate richieste di maggiore autonomia nelle nove materie “non Lep”. Nella lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Zaia chiede di «aggiungere, per una prima indagine dei più complessi profili di attribuzione» anche le materie “Lep” oggetto della pre-intesa del 2018: Politiche del lavoro, Istruzione, Salute, Tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.
Sulle richieste di autonomia del Veneto «è ipotizzabile un accordo entro fine anno. E’ un banco di prova per noi, per la controparte, per la maggioranza e l’opposizione», ha detto ai giornalisti il presidente del Veneto. «Abbiamo un dossier per ogni materia – ha aggiunto Zaia – e siamo pronti a presentare le richieste. Riuniremo anche la Consulta regionale degli stakeholder e faremo tutti i passaggi da fare. In questa fase abbiamo nove dossier, cercheremo di capire le idee della nostra controparte».
«Sento parlare di referendum contro l’autonomia. E’ un diritto democratico, ma bisogna vedere se quello che si chiede è costituzionale», ha aggiunto Zaia annunciando la firma della richiesta di trattativa sulle prime nove materie di autonomia. «Noi veneti – ha proseguito – quel che dovevamo fare lo abbiamo fatto. E’ la riforma più grande della storia, e lo è grazie alla pressione del nostro referendum. Davanti al nostro referendum, alla Costituzione e a una sentenza della Consulta, davanti a una legge del Parlamento che ha avuto una discussione ampia, alla firma del Capo dello Stato, immagino che i giudici costituzionali guarderanno in controluce da tutte le parti la richiesta di referendum abrogativo», ha concluso Zaia.

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