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Reggio, ispezione di Cannizzaro al carcere “Panzera”: «Situazione complicata, ma in miglioramento»

Il coordinatore regionale di Forza Italia: «Si è abbassato il sovraffollamento, ma il personale penitenziario ancora sotto organico»

Pubblicato il: 13/09/2024 – 17:40
Reggio, ispezione di Cannizzaro al carcere “Panzera”: «Situazione complicata, ma in miglioramento»

REGGIO CALABRIA «Stamane mi sono recato in visita istituzionale presso la Casa Circondariale ‘Panzera’ di Reggio Calabria. Qualche mese fa, invece, lo feci presso l’altro istituto reggino, quello di Arghillà. Due strutture molto differenti tra loro e con criticità diverse. La mia visita oggi qui in veste ufficiale, così come quella realizzata in passato ad Arghillà, è stata finalizzata a verificare le reali condizioni delle persone private della libertà qui ospitate, confrontandomi con i dirigenti, gli operatori, il personale di Polizia Penitenziaria. È un’attività fortemente voluta sui territori dal Vice Premier e Segretario Nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. A tal fine redigerò nelle prossime ore un report dettagliato da inviare al nostro Dipartimento Giustizia, in particolare all’attenzione del Vice Ministro, Francesco Paolo Sisto». A dirlo è l’On. Francesco Cannizzaro, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera e Coordinatore regionale della Calabria, a margine dell’ispezione parlamentare eseguita presso lo storico carcere di Reggio Calabria, nell’ambito delle iniziative volute dal Dipartimento Giustizia di Forza Italia, da sempre attenta alla cultura della umanizzazione della pena.

«Personale penitenziario sotto organico»

«Ho trovato, anzitutto, un istituto in ordine, con buoni standard igienici, nonostante una popolazione carceraria superiore alla capienza. Su questo tema, rispetto ad altri periodi, il livello di sovraffollamento dei detenuti si è abbassato, arrivando ad una situazione gestibile, a differenza di Arghillà per esempio, dove il contesto è decisamente critico. Il deficit principale che ho riscontrato è legato al personale penitenziario, di gran lunga sotto organico rispetto ai compiti da svolgere in un carcere del genere. Un altro aspetto su cui dover necessariamente intervenire al più presto è quello sanitario, sia in termini di organico che di spazi e strumenti. Ho già accennato la questione ai vertici della competente ASP, con cui presto approfondirò le dinamiche e le possibili soluzioni alle difficoltà riscontrate. Sul piano della re-inclusione, sicuramente si potrebbe intervenire incrementando le attività, creandone di nuove. In generale, ho trovato un edificio con tanti anni sulle spalle ed una realtà abbastanza ben organizzata, che sicuramente sarà rivitalizzato dal recente cambio al vertice della Direzione, che porterà – stando a quanto dettomi dal nuovo Direttore – nuove iniziative. A tal proposito, ci tengo a ringraziare il dott. Rosario Tortorella, per avermi personalmente accompagnato nella lunga ispezione, rispondendo con prontezza e dovizia di particolari ad ogni mia domanda. I miei complimenti a lui ed a tutti i suoi collaboratori per il lavoro sin qui svolto, parallelamente all’instancabile apporto del personale penitenziario».

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