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Gratteri “demolisce” le case abusive di Ischia e Pozzuoli e indica un nuovo modello amministrativo

È la motivazione che è importante e può fare scuola, anche in una regione come la Calabria dove il “non finito” si incrocia con la devastazione del paesaggio costiero

Pubblicato il: 16/09/2024 – 14:05
di Lucia Serino
Gratteri “demolisce” le case abusive di Ischia e Pozzuoli e indica un nuovo modello amministrativo

Nella foto che pubblica il presidentissimo, cioè Vincenzo De Luca, sulla sua bacheca Facebook pare quasi che Gratteri voglia sottrarsi all’abbraccio della politica. I simboli sono importanti. Ma anche i risultati. Non si sottrae Gratteri. Indica, anzi, cola la politica deve fare. L’intesa tra la Procura di Napoli, la Regione Campania e alcuni comuni ad altissima densità di abusivismo edilizio è destinata ad aprire un varco per una nuova stagione ambientale nei territori.

La Calabria si era già avviata, con l’abbattimento dell’ecomostro di Melissa l’anno scorso, a dicembre. E di ecomostri “uccisi” in giro per il Sud in questi anni se ne sono contati parecchi, dal Fuenti in Costiera amalfitana a Punta Perotti a Bari. Il procuratore Gratteri, però, stavolta ha cambiato registro. Ha “preteso” un’azione capillare, con un’anticipazione di risorse da parte della Regione per un piano di demolizioni che riguardano i comuni di Ischia e i Campi flegrei (Bacoli, Barano d’Ischia, Forio d’Ischia, Ischia, Pozzuoli e Quarto). Con il protocollo la Regione Campania impegna risorse per oltre 2,3 milioni per consentire ai Comuni firmatari di procedere in tempi rapidi alla demolizione di costruzioni abusive per le quali il Tribunale di Napoli ha emesso sentenza di condanna e obbligo di demolizione anche per gravi situazioni di pubblica incolumità e rischio idrogeologico. Si tratta complessivamente di 15 manufatti abusivi.

«Si interviene – ha detto De Luca – a partire dalle priorità, in situazioni di grave pericolo e di vero e proprio scempio edilizio. Lavoriamo per intervenire in tempi certi e rapidi, e sicuramente questa iniziativa potrà avere anche un effetto deterrente contro l’abusivismo». E Gratteri: «Ringrazio il Presidente De Luca per le risorse messe a disposizione e per il lavoro svolto dagli uffici regionali in collaborazione con quelli della Procura. Non è uno spot ma l’inizio di un progetto che proseguiremo con grande determinazione. Al momento si riescono a demolire una decina di manufatti al mese, dobbiamo aumentare questi numeri». È la motivazione che è importante e può fare scuola, anche in una regione come la Calabria dove il “non finito” elevato a sistema nella proprietà privata si incrocia con la devastazione del paesaggio costiero occupato da case e palazzine abusive. Da una parte la totale mancanza di rispetto della programmazione urbanistica dall’altra le criticità che avanzano connesse alle variazioni climatiche che stanno facendo registrare un’estremizzazione degli eventi atmosferici, con sempre maggiori conseguenze in danno sia delle persone che del patrimonio edilizio. Il contrasto all’abusivismo è, in realtà, di competenza dei Comuni. La “via” napoletana suggerita da Gratteri porta alle regioni i virtù dell’articolo 15 della legge n. 241 del 1990 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi secondo il quale le Amministrazioni pubbliche possono sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune”). Si collabora, dunque, per dare senso alle molte parole che la politica spende sulla rigenerazione dei territori. Piccolo dettaglio, la ditta demolitrice e il direttore dei lavori li sceglie la Procura.

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