COSENZA Le associazioni ambientaliste e di cittadini che in questi mesi hanno richiamato l’attenzione sulle emergenze rifiuti e sui danni all’ambiente, si organizzano per una manifestazione regionale da tenersi a Cosenza il 10 maggio. Un appuntamento per fare il punto sulle mille emergenze ambientali, ma anche per gridare con una voce sola che la difesa del territorio passa attraverso il coinvolgimento delle comunità nelle scelte di politica ambientale, fin qui calate dall’alto e fatte per tappare le falle senza una strategia di largo respiro. Di tutto ciò, avvisano le associazioni che hanno organizzato un sit in in piazza XI settembre, ne hanno tratto enormi benefici le imprese private, che lucrando sulle continue e mai risolte emergenze calabresi hanno sversato rifiuti ovunque, in deroga a ogni normativa, con il placet della politica regionale.
Oltre alle discariche ufficiali, infatti c’è da tenere conto dei sotterramenti segreti dei rifiuti, delle connivenze denunciate spesso dalla associazioni tra la criminalità e certa politica corrotta. Il rosario dell’elenco delle tragedie ambientali calabresi è lungo, dalla ferrite di zinco sepolta nella Sibaritide, ai rifiuti della Pertusola, fino all’Aspromonte e al Tirreno, luoghi trasformati in tombe per materiali pericolosi. Contro tutto questo le associazioni chiamano i calabresi a una mobilitazione per ottenere trasparenza e partecipazione nella gestione dei rifiuti e chiedono che «venga tolto il segreto sugli atti della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti che riguardano la nostra regione».
La manifestazione organizzata per il 10 maggio ha anche l’obiettivo di estendere la partecipazione dei cittadini alle scelte che riguardano l’uso dei territori, superando «gli esperti dell’ambiente pagati con soldi pubblici» e restituendo ai comitati esistenti un ruolo di controllo e decisione. (0040)
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