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Clan di Taurianova, la Cassazione dà ragione a Zagari, Fazzolari e Crea

TAURIANOVA Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla Dda nei confronti di Carmelo Zagari, Ernesto Fazzalari e Francesco…

Pubblicato il: 21/12/2012 – 16:21
Clan di Taurianova, la Cassazione dà ragione a Zagari, Fazzolari e Crea

TAURIANOVA Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla Dda nei confronti di Carmelo Zagari, Ernesto Fazzalari e Francesco Crea, accusati di associazione mafiosa, insieme a Giuseppe Zagari, di 49 anni, Pasquale Zagari (48) ed altri, perchè ritenuti componenti della `ndrina Zagari-Fazzalari. Lo ha reso noto l`avvocato Antonino Napoli, difensore di Zagari e Fazzalari. Il Tribunale della libertà, in prima istanza, aveva accolto la tesi dell`accusa e aveva confermato l`ordinanza di custodia cautelare. L`avvocato Napoli e il collega Antonio Managò, difensore di Crea, avevano quindi fatto ricorso in Cassazione evidenziando «la carenza degli elementi costitutivi del reato contestato». La Cassazione ritenendo fondate le argomentazioni difensive aveva accolto i ricorsi rinviando gli atti al Tribunale della libertà per un nuovo esame. Grazie all`esito del giudizio della Cassazione, ha reso noto Napoli, Zagari e Crea sono rimasti liberi mentre Fazzalari è tutt`ora latitante per altro procedimento. Ricercato dal 20 giugno 1996, il nome di Fazzalari è inserito nell`elenco dei più pericolosi latitanti. A Carmelo Zagari ed Ernesto Fazzalari, è scritto nella nota del legale, viene contestato il ruolo di direzione della `ndrina ed il totale controllo nella gestione delle compravendite di terreni nel territorio di Taurianova assicurandosi la distrazione a loro vantaggio di una rilevante quota dei relativi corrispettivi. A Francesco Crea viene contestato il ruolo di partecipe. Il riferimento a Ernesto Fazzalari, sostiene l`avvocato Napoli, emergerebbe dall`interpretazione di una serie di intercettazioni ambientali nella sede dell`agenzia Lloyd Adriatico di proprietà di Francesco Crea. La polizia, ritenendo Crea, noto assicuratore, vicino agli Zagari-Fazzalari aveva richiesto ed ottenuto dalla Dda un decreto di intercettazione ambientale per la ricerca del latitante Fazzalari. Nel corso delle indagini vennero captati dei colloqui tra Crea e Zagari da cui emergeva l`interesse alla compravendita del terreno dell`ex feudo Gagliardi, per il quale Crea aveva ricevuto dal marchese l`incarico quale mediatore. Intercettazioni, afferma ancora il legale, che, «tuttavia, ad avviso della Cassazione, non appaiono idonee a delineare il concreto contributo ed il ruolo che lo stesso avrebbe avuto all`interno del sodalizio mafioso, tenendo conto che la stessa accusa lo definisce convitato di pietra».

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