SERRA SAN BRUNO Era una sera come tante all`associazione “Il Brigante” di Serra San Bruno. Lo era prima che uno dei ragazzi uscisse fuori, nel piccolo spiazzo di fronte alla sede, per fare una macabra scoperta. Una di quelle “cartoline” che, in Calabria, si finisce per ricevere quando si è scomodi e si dicono (e scrivono) cose che danno fastidio. Tra le 22,30 e le 23 di ieri notte, qualcuno ha recapitato all`indirizzo storico dell`associazione una testa di capra appena mozzata. Giusto per lanciare il messaggio che qualcosa, nelle attività dei ragazzi che compongono il collettivo, non è piaciuta. Dopo il macabro ritrovamento, gli attivisti hanno subito chiamato i carabinieri per perfezionare una denuncia contro ignoti. E stamattina sono stati ricevuti dal prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari, che gli ha espresso solidarietà e vicinanza. “Il Brigante” si batte da mesi perché si dia il via a una “operazione verità” sull`invaso dell`Alaco, raccogliendo testimonianze e lanciando appelli per informare i cittadini delle Serre vibonesi. E lotta anche perché non cali il silenzio sulle battaglie per la legalità in quest`area della Calabria in cui si sente forte l`influenza della `ndrangheta. A volte certi macabri avvertimenti sono la prova che si è colpito nel segno. A tutti i membri dell`associazione va la solidarietà della redazione del Corriere della Calabria. (0020)
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