TORINO Nel marzo dello scorso anno ci fu un litigio fra due consiglieri comunali, ad Alessandria, durante la seduta di una commissione consiliare: l`episodio, oggi, è entrato in un`aula del Tribunale di Torino perché la Procura del capoluogo piemontese ritiene che possa rafforzare le prove d`accusa al processo “Albachiara”, relativo alla presenza della `ndrangheta nel Basso Piemonte. Uno dei protagonisti della lite fu Giuseppe Caridi, all`epoca consigliere del Pdl, imputato con l`accusa di essere il primo personaggio politico a essere stato direttamente affiliato alla `ndrangheta (una cosa che, secondo quanto risulta agli inquirenti, è praticamente senza precedenti nella storia dell`organizzazione criminale).
Caridi, in quell`occasione, avrebbe scagliato una sedia addosso al collega: questi, però, non presentò denuncia e i pm, adesso, sono convinti che intorno alla vicenda si fosse creato un clima di velate intimidazioni di tipo mafioso. Per questo, oggi, hanno chiesto al giudice Massimo Scarabello – che deciderà lunedì – di inserire nel fascicolo le carte relative a una serie di accertamenti svolti dalla Procura torinese. Il processo “Albachiara” riguarda 16 imputati. Per Caridi i pm avevano chiesto sei anni e otto mesi di carcere. Oggi era prevista la sentenza, ma la mossa a sorpresa della Procura ha provocato uno slittamento.
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