Non è una burla burocratica: due tra le imprese che stanno costruendo la Salerno-Reggio Calabria avranno un sostanzioso “premio di accelerazione” per aver reso più spediti i lavori. Esatto: non solo il prezzo dell`appalto che si sono aggiudicate, ma anche un benefit a sei zeri perché, in fin dei conti, si sono contraddistinte per velocità in un panorama in cui la lentezza è la caratteristica più comune. La notizia, rilanciata da ilfattoquotidiano.it, cambia l`orizzonte della normativa sui lavori pubblici. E riguarda due opere “infinite”, la statale 36 monzese del Lago di Como e l`A3, cantiere complicatissimo e ancora largamente incompleto.
Per la statale monzese gli enti locali, d’intesa con l’Anas, pagano 10 milioni di euro all’Impregilo. Per la Salerno-Reggio paga solo l’Anas: 26 milioni al Consorzio Uniter e alla catanese Tecnis. In entrambi i casi, il premio viene riconosciuto non per il completamento di tutta l’opera, ma per un pezzetto: un tunnel di meno di 2 chilometri della Statale 36 e un lotto di 11 chilometri e 100 metri sulla Salerno-Reggio.
Nelle carte ufficiali, i 26 milioni di euro non sono definiti “premio di accelerazione”, ma “cifra forfettaria” per le spese che l’impresa costruttrice dovrebbe sopportare per procedere spedita. Tecnis in realtà ha completato il 31 luglio di un anno fa un pezzetto dei suoi 11 chilometri nel parco del Pollino mentre un altro piccolo tratto dovrebbe consegnarlo alla fine di luglio e l’ultimo alla fine del 2013, con un anno e 6 giorni di anticipo rispetto alla conclusione dei lavori fissata in un primo tempo per il 6 gennaio 2015. Un fatto davvero inedito, per una infrastruttura che registra ritardi su ritardi e per la quale i contratti rescissi non si contano più. Il guaio è che, dopo il lotto Tecnis, in direzione sud c’è un tratto di 12 chilometri – quello che va da Morano allo svincolo di Altomonte – di cui non è stato steso neanche un metro d’asfalto. E dunque questo premio non guarda all`opera nel suo complesso, ma solo a piccoli tratti. Va a finire che si accelera un segmento. E, subito dopo, si rischia di finire un imbuto. Tanto per non cambiare le abitudini degli automobilisti. (0020)
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