Sarà seppellito in Calabria, nella sua Malvito, Ugo Vetere. Così ha lasciato disposto e così faranno i suoi amici. Lo ricorda, in esclusiva per il Corriere della Calabria, Nicola Galloro con lo scritto che segue.
La morte di Ugo Vetere
Ha lasciato detto che voleva essere seppellito nel suo paese d`origine ed è a Malvito che verrà sepolto l`ex sindaco di Roma Ugo Vetere, morto martedì scorso nella sua casa in provincia di Viterbo. Lo ricordo con rimpianto ed affetto. L`ho conosciuto ed ammirato, quando ero un giovane sindacalista del Sunia, durante le lotte per l`eliminazione delle baracche e l`assegnazione delle prime case popolari ai romani, divenimmo amici, scherzosamente e con mio gran vanto da calabrese, usavo dirgli: «Caro Sindaco con te RRoma ha acquistato una erre». Nel momento attuale, così difficile per la storia politica del nostro paese e per tutta la sinistra, ricordare il nostro amato conterraneo ed il suo impegno sempre vincente ed efficace ci rinfranca e ci sprona. Ci rinfanca e ci sprona come calabresi perché appartiene a quella (gran) parte della nostra gente che ha continuato a mantenere alto il nome della nostra regione, lasciando una impronta forte e indelebile. Ci rinfranca e sprona quelli di noi, che fra pochi giorni andranno a scegliere il candidato sindaco di Roma. Proprio quella Roma dove, da primo cittadino, Vetere profuse la sua intelligenza politica rivoluzionaria in funzione del rinnovamento di una città fino ad allora resa immobile, codina e ingiusta dal potere democristiano. Insieme a Giulio Carlo Argan e Luigi Petroselli, Ugo Vetere è un grande esempio, fautore di efficaci ed intramontate politiche di integrazione sociale, dal risanamento delle borgate all`ampliamento della metropolitana, dall`edilizia scolastica agli asili nido, dalla creazione della seconda università di Roma ai primi centri per gli anziani. Con don Luigi Di Liegro, al quale lo legava un profondo rapporto personale, si impegnò a favore dei senza fissa dimora della Capitale ed è anche grazie a lui che nasce la Caritas. Il sindaco «… di chi mi ha votato, di chi non mi ha votato e di chi mi ha votato contro» era stato un partigiano, aveva combattuto sempre al fianco degli ultimi e dei dimenticati, un compagno sindacalista che aveva fatto delle battaglie per la difesa dei diritti dei lavoratori il suo impegno di vita. Insomma una vita ben spesa, esemplare, a cui inchinarsi con profondo rispetto. (0050)
Nicola Galloro
già consigliere della Provincia di Roma
vicecapogruppo Pd
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