L`ultima notte del sindaco

Il portone del Comune di Catanzaro è rimasto aperto fino a tardi. Qualcuno ha sperato fino all’ultimo, ma il colpo di scena non c’è stato: Michele Traversa dalla mezzanotte di oggi non è più il sindaco del capoluogo. La sua (ex) giunta per ore è rimasta riunita a Palazzo De Nobili. Probabilmente è stata l’ultima seduta, è servita a nominare il nuovo direttore operativo Saverio Mollica. La notizia più attesa, però, non è arrivata. Michele Traversa non ha cambiato idea, abbandona dopo appena sei mesi. Lascia la poltrona di primo cittadino che aveva conquistato con una maggioranza schiacciante. Era andato ben oltre il 60% dei consensi. Più di lui erano però riuscite a fare le liste che lo sostenevano, in primis quelle dei colonnelli del centrodestra Piero Aiello, Mimmo Tallini, Sergio Abramo, Claudio Parente. Un peso enorme che già nella fase di composizione della giunta aveva costretto Traversa ai salti mortali. I sei mesi a Palazzo de Nobili non gli hanno risparmiato momenti critici, prima fra tutti l’emergenza rifiuti dopo il sequestro della discarica di Alli. Poi è arrivata la sentenza della Corte costituzionale che ha obbligato il sindaco del “detto fatto” a scegliere tra il consiglio comunale e Montecitorio. Traversa lascia Catanzaro ufficialmente per il presunto “buco” nelle casse comunali. Una motivazione che non convince. Il “Corriere della Calabria” ha indicato, invece, fatti e situazioni, pressioni e gruppi di potere. Nessuno ha smentito. Ora si attende il commissario che dovrà traghettare Catanzaro fino alle elezioni. Il centrodestra poche ore dopo l’annuncio delle dimissioni aveva già voltato pagina e si è gettato a capofitto nella ricerca del successore. La parentesi Traversa e il suo gesto li hanno già dimenticati.