AMANTEA Il mancato inserimento dei siti da bonificare con risorse della Regione della Valle del fiume Oliva continua a sollevare interrogativi. L`ultimo, solo in termini di tempo, è quello posto dai consiglieri regionali del Partito democratico Carlo Guccione, Nino De Gaetano e Bruno Censore nonché dai loro colleghi Rosario Mirabelli (Api) e Ferdinando Aiello (Sel) al governatore Scopelliti. In particolare nell`interrogazione, presentata oggi nella massima Assise calabrese, i consiglieri regionali fanno presente come il «pesante inquinamento dalle Valle» fosse noto da tempo alla Regione. Un`area, ricordano gli esponenti regionali dei partiti di minoranza, contaminata così come è emerso dalle indagini della Procura di Paola da «quasi 100 mila tonnellate di rifiuti tossici» e i cui «effetti sulla salute della popolazione possono essere molto gravi». «La Regione Calabria – scrivono i cinque consiglieri regionali – non può disconoscere l’assoluta rilevanza del problema, considerata l’attenzione mediatica che la vicenda ha suscitato in questi anni, sia per le richieste di intervento avanzate dai sindaci dei Comuni di Aiello Calabro, Amantea, Serra d’Aiello e San Pietro in Amantea e dal Comitato Civico “De Grazia”, sia per l`azione dei cittadini sfociata nell’ottobre del 2009 in una grande manifestazione popolare svoltasi ad Amantea». Ma non solo. «Già nel 2004 l’Ente Regione – fanno presente gli esponenti politici –, precedentemente alle indagini condotte dalla Procura di Paola, riconoscendo la gravità della situazione ed i pericoli per la salute delle popolazioni abitanti nell’area, aveva inserito la vallata dell’Oliva tra le zone da bonificare con urgenza con particolare riferimento ai siti di Foresta e Carbonara». E inoltre «recentemente l`area è stata oggetto anche delle attenzioni della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo (Envi), recatasi sul posto nel mese di novembre 2011, che ha ribadito la necessità della bonifica». Per i consiglieri regionali «risulta davvero illogico ed incomprensibile come il fiume Oliva, che a differenza di altri siti è dotato del piano di caratterizzazione necessario per la bonifica, pur risultando una delle aree più inquinate della Calabria, venga escluso dal piano di bonifica predisposto dalla Regione». Per tutte queste ragioni Guccione, De Gaetano, Censore, Mirabelli e Aiello chiedono a Scopelliti «perché non si è ancora presa coscienza della grave situazione ambientale che caratterizza quell`area e dell’urgenza della bonifica». E inoltre «le ragioni dell’esclusione del fiume Oliva dal piano regionale di bonifica» nonché, infine, «quali azioni si intendono avviare, nel breve periodo, per dare attuazione all’ormai improcrastinabile bonifica».
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