CATANZARO Fanalino di coda nelle politiche per l`infanzia, la Calabria tenta di risalire, non senza difficoltà, nelle graduatorie nazionali. L`obiettivo è quello di ottenere i 38 milioni di euro di premialità della Commissione europea. Il traguardo però è ancora lontano, entro la fine del 2013 un terzo dei Comuni calabresi dovranno avere asili per i più piccoli (attualmente siamo al 16,4%), mentre dovranno essere almeno il 12% i bambini assistiti, ora, invece, sono solo il 2,4%. In questa disperata corsa contro il tempo si inserisce il doppio intervento messo in campo dall`assessorato regionale alle Politiche sociali retto da Francescantonio Stillitani. Il piano d`azione ha riguardato innanzitutto gli asili comunali, ne sono stati finanziati 54 con la previsione di 1541 nuovi posti per un totale di risorse programmate per circa sedici milioni di euro di cui sei milioni a valere sul Fesr e la parte restante su Fondi nazionali. Attualmente solo 7 Comuni hanno presentato lo stato finale, 16 invece stanno effettuando i lavori, 20 hanno aggiudicato l`appalto e 11, invece, sono in ritardo. Per questi ultimi, ha spiegato l`assessore Stillitani incontrando la stampa, si fa concreto il rischio di una revoca dei finanziamenti.
Doppi opportunità di finanziamento per i privati. Nella prima, era prevista la concessione di contributi di duecentomila euro ciascuno in favore per la realizzazione di nidi d’infanzia privati. Oggi si prevede di finanziare circa cinquanta iniziative. L`assessore, invece, si è detto deluso per il risultato ottenuto dalla seconda linea di intervento rivolta ai disoccupati calabresi per la realizzazione di asili “domiciliari”. Un vero e proprio flop per una una formula che prevede la possibilità di accogliere bimbi nella propria abitazione. La Regione, secondo quanto previsto nel bando, garantirà al privato 25mila euro per due anni, che corrispondono a una retta da 250 euro al mese per 5 bambini. L`occasione era rivolta praticamente a tutti i disoccupati della regione, non c`era limite di età. Anche il possesso delle necessarie competenze pedagogiche era facoltativo, in mancanza di requisiti, infatti, la Regione si è impegnata a effettuare corsi di formazione (da frequentare anche in corso d`opera) per preparare i vincitori del bando. Eppure sono arrivate solo 64 domande (molte delle quali oltre i termini) e ne sono state accolte 36. «Con questa azione, prevista dal Por Calabria, ci siamo rivolti ai privati sempre tramite i Comuni per favorire – ha detto l’assessore Stillitani – l’inserimento dei giovani in questo settore delle politiche sociali nel mondo del lavoro calabrese. Purtroppo, le domande pervenute sono state davvero poche rispetto alle possibilità di elargizione di contributo che avevamo, tant’è che abbiamo pensato di riproporre il bando». Dei 4 milioni di euro a disposizione ne saranno utilizzati 895mila. «Credo – ha aggiunto l`assessore – che questa possa essere ancora una buona opportunità per molti giovani che intendono cominciare a lavorare». Per aprire occorre avere a disposizione un ambiente di 20 metri quadri con un bagno. Saranno i Comuni a individuare le famiglie bisognose a cui la regione pagherà la retta per l`asilo. Spetterà sempre alle amministrazioni vigilare sulla qualità dei servizi e istituire un registro degli asili domestici sul territorio.
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