COSENZA «Lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria rappresenta una pagina buia per tutta la società calabrese. Istituzioni e politica. Ho molto apprezzato le dichiarazioni di Bersani e di D`Attorre che si pongono l`interrogativo di come oggi recuperare la legalità. Soprattutto per chi ha responsabilità amministrative». È quanto sostiene in una nota il vicepresidente della Provincia di Cosenza Mimmo Bevacqua. Che poi prosegue: «Vorrei estendere il plauso verso chi in questi mesi di confronto-scontro ha avuto il merito di denunciare, con dichiarazioni pubbliche o attraverso atti parlamentari, il fallimento del “modello Reggio” sia in termini di dissesto finanziario che di infiltrazioni mafiose. Mi riferisco a Demetrio Naccari Carlizzi, Franco Laratta e a tutti gli altri, magari in silenzio, che con coraggio e senza paura di essere intimoriti dai continui attacchi stimolati dall`ex sindaco della città hanno continuato a denunciare le gravi debolezze “ambientali” e amministrative presenti nell`ambito della gestione del Comune di Reggio Calabria».
Bevacqua non fa troppi giri di parole e va subito al sodo: «Vorrei, infatti, ricordare, prima a me stesso, che l`ex sindaco della città di Reggio Calabria è l` attuale presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, persona sicuramente dinamica e onnipresente, ma responsabile dello sfascio reggino. Che ha portato al commissariamento della città. Solo i bambini potrebbero credere alla favola che la colpa è dell`attuale sindaco Arena. Per questo mi sarei aspettato, dopo la decisione del consiglio dei ministri, una reazione forte da parte dei partiti e gruppi consiliari del centro sinistra finalizzati a chiedere le dimissioni del presidente della giunta regionale. Non è, infatti, ammissibile davanti ad atti come questi far finta che nulla sia successo. Sarebbe offensivo nei confronti dell`intelligenza dei tanti calabresi onesti e di tutti coloro che in questi anni si sono spesi per dare dignità alla nostra terra. Se a questa riflessione aggiungiamo anche il dato dell`arresto di tre consiglieri regionali credo che diventa ancora più urgente aprire una discussione seria e senza infingimenti anche all`interno del nostro partito. E mi sembra che il plenum annunciato da D`Attorre vada in questa direzione».
Da qui alla critica nei confronti dei vertici del Pdl, il passo è breve: «Non comprendo, invece l`atteggiamento dei vertici nazionali del Pdl, a partire dal suo segretario Alfano, che si ostinano a difendere un modello del governo di una città oggi piegato al condizionamento mafioso. Mi sarei aspettato, al contrario, da Alfano le scuse verso la città e il suo impegno a fare una pulizia interna vera e profonda, per ridare dignita alla politica, al suo gruppo dirigente e all`intera città di Reggio. Il Pd calabrese dovrá essere protagonista a artefice di questa fase, assumendosi quel ruolo che durante questi anni non ha mai svolto per le sue precarietà interne. So che per realizzare ciò è necessario il coinvolgimento delle altre forze politiche, per questo rivolgo un appello non solo alle forze politiche di opposizioni ma anche all`Udc oggi nel governo regionale al fine di decretare la fine di questa esperienza amministrativa a guida Scopelliti. Ognuno di noi sa che questo governo regionale non ha più credibilità e forza nell`interlocuzione istituzionale ad ogni livello. Sono certo, pertanto, conoscendo buona parte del gruppo dirigente regionale dell`Udc, che anche loro avvieranno una discussione sulla responsabilità che deriva dall`essere classe dirigente e sui doveri che abbiamo nei confronti delle nostre comunità. Se non lo facessimo i calabresi non ci perdonerebbero».
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