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E Peppe inventò il fotocinereporter

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Era la Panda. Da quello storico spot sono passati vent`anni. E con gli anni sono cambiate molte abitudini: non quella, molto calabrese, di tirare fuori dal…

Pubblicato il: 02/07/2011 – 12:24
E Peppe inventò il fotocinereporter

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Era la Panda. Da quello storico spot sono passati vent`anni. E con gli anni sono cambiate molte abitudini: non quella, molto calabrese, di tirare fuori dal cilindro figure professionali. A Palazzo Alemanni, ad esempio, mancava un fotocinereporter. Bazzecole: eccolo lì, creato (non dal nulla, visto che è da tempo nello staff del presidente) appena la giunta Scopelliti si è insediata. Elezioni a marzo, delibera a maggio, precisamente il 10. Così si decide che nel contingente di personale dell`ufficio stampa sia inserita la figura del fotocinereporter e contestualmente si dispone il conferimento dell`incarico a un soggetto esterno, ovviamente senza alcuna procedura di selezione. Il soggetto resta anonimo addirittura per 24 ore. L`11 maggio 2010, il presidente della giunta ritiene «di doversi avvalere della collaborazione» di Attilio Morabito, assegnando – a proprio insindacabile giudizio – un compenso annuo di 41.976 euro, «senza parametri, leggi o contratti nazionali collettivi di lavoro di riferimento». Il virgolettato è tratto dall`esposto-denuncia del Direr, che vi raccontiamo dettagliatamente nel servizio principale. Il documento, recapitato alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti, segnala che – anche in questo caso, come per i dirigenti esterni – i vertici della Regione avrebbero prima dovuto accertarsi «dell`impossibilità oggettiva di utilizzare risorse umane disponibili all`interno» dell`amministrazione (ci sarebbe un dipendente capace di svolgere queste funzioni al dipartimento Turismo). E, solo dopo l`esito negativo della ricerca, avrebbe potuto cercare altrove, ma sempre attraverso una procedura pubblica e trasparente. Varrebbe anche per i membri dell`ufficio stampa. Per il sindacato, dunque, «ne consegue che le nomine intuitu personae sia dei giornalisti (nell`esposto ci si riferisce a Massimo Calabrò, vicecapo ufficio stampa, e Patrizia Greto, Natale Licordari, Giuseppe Meduri, Giovanni Merlo e Mario Vetere, tutti componenti dell`ufficio, ndr) sono da ritenersi illegittime, in quanto in palese violazione delle norme per l`accesso agli impieghi della pubblica amministrazione e per il conferimento di incarichi di consulenza».

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