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Peppe lancia un`Opa su Fli

Il partito è come un neonato fragile che avrebbe bisogno di mesi di incubatrice per somigliare alla creatura sognata dai suoi genitori. «Eppure Fli in Calabria – afferma Angela Napoli, coordinatric…

Pubblicato il: 29/07/2011 – 15:40
Peppe lancia un`Opa su Fli

Il partito è come un neonato fragile che avrebbe bisogno di mesi di incubatrice per somigliare alla creatura sognata dai suoi genitori. «Eppure Fli in Calabria – afferma Angela Napoli, coordinatrice regionale dei seguaci finiani – dà fastidio a molti». Per spiegare il significato della frase, concentriamoci su quanto avviene domenica 4 luglio. È nel giorno del congresso provinciale di Vibo Valentia che scoppia il bubbone. Da Roma, per garantire le procedure di correttezza delle assise, scende pure Carmelo Briguglio, uno dei colonnelli a più stretto contatto con il presidente della Camera. I candidati sono due: da una parte Giovanna Fronte, avvocato, esponente di primo piano di Libera (il movimento di lotta contro le mafie fondato da don Ciotti), molto vicina alla parlamentare Angela Napoli, in particolare per averla seguita da vicino sul fronte del contrasto alla `ndrangheta; dall`altra Tino Mazzitelli: medico, vecchio esponente del Movimento sociale e poi di An, per tantissimi anni sindaco di Zungri, sostenitore di Maria Limardo alle ultime elezioni regionali. Prevale quest`ultimo anche perché la prima decide di ritirarsi dalla competizione. «Non ci sono le condizioni per continuare», tuona la Fronte. Il motivo? Si sussurra di presunte irregolarità nelle procedure di tesseramento. Ma negli ambienti finiani circola una versione più maligna ovvero quella che dietro alla Limardo (principale sostenitrice di Mazzitelli), candidata alle ultime regionali con il Popolo della libertà, ci sia qualche big calabrese del partito di Alfano desideroso di avere un “controllo” sull`azione di Fli. Una sorta di Opa sul partito di Gianfranco Fini. «C`è un tentativo chiaro da parte del governatore Peppe Scopelliti e dei parlamentari del Pdl  – ragiona ancora la Napoli – di isolare Fli e la sua azione politica. Non dimentico una frase pronunciata dal presidente della Regione a poche ore dall`elezione di Arena a sindaco di Reggio Calabria: “Una cosa, però, posso dirla subito: Fli e la signora Napoli sono riusciti a raggiungere una quota prossima allo zero”. Vede, in quella frase è perfettamente racchiuso il progetto di sbarrare la strada al mio partito».
Accuse pesanti, insomma. Che, però, non cancellano la poca esaltante perfomance nelle ultime amministrative dove il partito ha portato a casa percentuali inferiori rispetto alla media nazionale. «Le ragioni – dice ancora la parlamentare – sono tante e vanno ricercate nello scarso impegno profuso da alcuni dirigenti di “Arcipelago nazionale Fli” (struttura centrale abilitata a portare i propri iscritti ma anche movimenti politici, circoli e associazioni culturali in Futuro e Libertà, ndr) come Giuseppe Nisticò. A lui avevo offerto pure la candidatura a sindaco di Catanzaro ma non ha voluto accettare. Non è poi troppo difficile capire i motivi…». Quella dell`ex presidente della giunta regionale può essere considerata un`adesione “eccellente” al movimento di Fini e Bocchino. Assieme a lui ne sono arrivati tanti. L`ultimo, in ordine cronologico, è Spartaco Pupo, battagliero consigliere comunale a Rende.
Ma il problema è un altro e riguarda la mancata nascita (a queste latitudini) del terzo polo in Calabria. L`anomalia è ben fotografata a Palazzo Campanella dove l`Udc è ancorata, attaccata in modo completo a Scopelliti in nome di un “patto di ferro” (cementato più sui rapporti umani che su quelli politici) stipulato alle ultime regionali e che ha consentito l`accesso alle “stanze dei bottoni” ai vari Talarico, Trematerra e Stillitani. Un patto rinnovato alle amministrative, che ha permesso ai centristi di Casini di portare a Cosenza un loro esponente sulla poltrona di sindaco.
Quelli che il terzo polo hanno provato a costruirlo (vedi il consigliere regionale Pasquale Tripodi in riva allo Stretto) sono stati messi alla porta. In mezzo a Fli e Udc, c`è l`Api del senatore Franco Bruno. I rutelliani, soprattutto in queste ultime settimane, hanno stretto ulteriormente i loro rapporti con l`Udc e questo potrebbe essere il passaggio propedeutico per un avvicinamento a Scopelliti e alla sua maggioranza. D`altronde, il progetto del governatore è chiaro: «In Calabria bisogna completare la costruzione di un polo dei moderati». Anche qui c`è chi non manca di sottolineare che dietro ai proclami di Scopelliti ci sia il tentativo di dimostrare a Roma che il Fli e Angela Napoli occupino un ruolo marginale nello scacchiere politico calabrese. A sostegno della pasionaria di Taurianova è arrivato in queste ultime ore il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo che ha riunito i quadri dirigenti calabresi: «Occorre dare corso anche in questa regione alla formazione del terzo polo. Fermo restando l`eliminazione dell`anomalia Udc calabrese che deve decidere di chiudere definitivamente con le posizioni di convenienza.?Verrà chiesto, con lettera aperta, al segretario federale, Raffaele Lombardo che la questione venga trattata a livello centrale, affinché nell`esclusivo interesse delle popolazioni meridionali, si ponga fine a posizioni atte a tutelare interessi parziali e di bottega. La Calabria ha soprattutto necessità di essere rappresentata da uomini liberi legati al territorio e non succubi di qualsivoglia potere».
Ma c`è di più. All`Mpa potrebbe accasarsi Agazio Loiero. L`ex governatore ha sempre guardato con un certo favore alla battaglie politiche portate avanti dal numero uno della Regione Sicilia soprattutto in difesa del Mezzogiorno. E` chiaro che se l`accordo tra Agazio e Raffaele dovesse concretizzarsi, il discorso sulla nascita del terzo polo in Calabria potrebbe subire un`accelerazione. Loiero e la Napoli hanno da tempo instaurato un certo feeling. Di natura politica, ovviamente.

Pablo Petrasso
Antonio Ricchio

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