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Paolini: «Ho perso le elezioni per colpa di Maiolo e Perugini»

«Forse le dico una cosa scontata».La dica pure.«Nel centrosinistra nulla sarà come prima. La batosta patita alle ultime elezioni forse può aprire una nuova stagione. Una classe politica è stata son…

Pubblicato il: 29/07/2011 – 16:47
Paolini: «Ho perso le elezioni per colpa di Maiolo e Perugini»

«Forse le dico una cosa scontata».
La dica pure.
«Nel centrosinistra nulla sarà come prima. La batosta patita alle ultime elezioni forse può aprire una nuova stagione. Una classe politica è stata sonoramente bocciata dagli elettori. È arrivata l`ora che i diretti interessati se ne rendano conto».
Enzo Paolini, candidato (sconfitto) del centrosinistra a Cosenza, va ripetendo come un mantra che è arrivato «il tempo di cambiare». Lo incontriamo nel suo studio legale mentre è alle prese con i preparativi di una grossa kermesse in programma per domenica 17 luglio in Sila. «Saranno gli stati generali del centrosinistra, quello che davvero si candida a costruire un`alternativa al governo Berlusconi in Italia e a quello Scopelliti in Calabria».
Nelle sue parole si legge un filo di amarezza. Forse non ha ancora metabolizzato la sconfitta patita al ballottaggio.
«Assolutamente no. Sono tranquillissimo, anzi sono già al lavoro per fare un`opposizione senza sconti in consiglio comunale.
Una motivazione sul perché la rimonta a Mario Occhiuto è fallita se la sarà data…
«Non c`è dubbio che all`affermazione di Occhiuto hanno contribuito le divisioni interne al Pd cosentino».
Troppo generico…
«Allora, giusto per uscire dagli equivoci e parlare chiaro: a Cosenza ho perso perché al secondo turno la componente che fa capo a Fioroni e Letta non mi ha lealmente sostenuto».
Al netto delle correnti e dei leader nazionali, di chi stiamo parlando?
«Mi riferisco a Salvatore Perugini e Mario Maiolo che all`inizio hanno osteggiato la mia candidatura e poi al ballottaggio non si sono per nulla impegnati».
Le sue sono parole che pesano come pietre.
«Sono il frutto di un`approfondita riflessione. D`altronde sono i fatti a parlare chiaro. Bersani era stato categorico: “A Cosenza le primarie saranno rappresentate dal primo turno”. Bene, le primarie ci sono state ma non tutti hanno rispettato quell`accordo».
C`è chi sostiene che lei abbia scelto di abbracciare il centrosinistra solo dopo il rifiuto del Pdl.
«Falsità, sono solo falsità. Questa è la favola che alcuni dirigenti del Pd e Scopelliti hanno tirato fuori per ostacolare la mia corsa a Palazzo dei Bruzi. Se poi andare a cena, per motivi di lavoro (Paolini è presidente nazionale dell`Aiop, associazione che riunisce gli imprenditori della sanità privata ndr), con i ministri Sacconi, Brunetta e Fazio significa cercare un accordo con il centrodestra vuol dire che io non ho capito niente della politica. La mia storia personale parla chiaro: sono sempre stato socialista e radicale».
Ci sarà stato qualcuno leale nel Pd.
«Certo, non si può negarlo. Mi riferisco al commissario calabrese Adriano Musi, a Carletto Guccione, Mario Oliverio e Franco Covello. I primi tre sono stati sempre favorevoli a sostenere la mia candidatura. Franco si è comportato da uomo di partito nel senso che ha sempre rispettato la linea tracciata a Roma dal vertice nazionale».
Lei fa tanti nomi ma dimentica Nicola Adamo. Solo un caso?
(Ride) «Non è un caso. Non ho citato Adamo perché non lo reputo un esponente del Pd. Tutto qui. Poi lui ha fatto una scelta chiara e l`ha resa pubblica. Una scelta che non ho condiviso per nulla ma pienamente legittima. Ma non è questo il vero punto».
E quale sarebbe il vero punto?
«A Cosenza il 47% degli elettori ha votato in modo libero. Sono stati rotti certi rapporti di potere che da decenni tengono in mano la città. Una città che è preda dei trasversalismi».
Cerchi di essere più preciso.
«Non è un mistero che a Cosenza tra i fratelli Gentile e Adamo ci sia un patto di non belligeranza».
Più di qualcuno sostiene che a lei è toccata la stessa sorte di Letizia Moratti a Milano. Sconfitto perché ha messo in moto la “macchina del fango”. Stiamo parlando della notizie che lei ha diffuso sulla situazione patrimoniale per nulla felice di Mario Occhiuto.
«Ho solo sostenuto ciò che documenti ufficiali accertano. A Cosenza tutti conoscono la situazione di Occhiuto che ha debiti e cambiali protestate. Detto questo, non vedo dove sta lo scandalo».
Forse non è stata una mossa felice tirare fuori il dossier nell`ultima settimana di campagna elettorale. Il suo può essere stato visto come l`estremo tentativo di sfuggire alla sconfitta.
«Forse non mi ha capito: ha reso noto i documenti solo quando i partiti della mia coalizione me li hanno forniti. Se li avessi avuti prima, li avrei diffusi subito. Prendo atto che nonostante questo i cosentini hanno consapevolmente scelto lui».
Adesso da dove si riparte?
«Si riparte da un`esperienza fantastica fatta di partecipazione collettiva. Lo dimostrano i 289 candidati delle mie liste che mi hanno chiesto di continuare in questa battaglia d`amore verso la città. A livello politico nessuno può mettere in discussione il successo ottenuto da questo polo civico del centrosinistra cosentino».
Che approdi avrà il suo polo civico? Questo significa che ci saranno due opposizioni in consiglio comunale?
«Lo dicevo già all`inizio della nostra conversazione: domenica 17 luglio saremo in Sila per una grossa convention delle forze del centrosinistra. Assieme a noi ci saranno pure Salvatore Scalzo e Massimo Canale, candidati a sindaco rispettivamente a Catanzaro e Reggio Calabria. Vogliamo creare una “rete” di nuove esperienze e metterle a disposizione della Calabria per un progetto di ampio respiro e non per la creazione dell`ennesimo partitino. Per quanto riguarda l`azione di opposizione, è chiaro che in questo momento ci sono due linee differenti. Poi in futuro vedremo…».
Insomma, nessuna unità della coalizione?
«Vedremo, valuteremo. Certo, ci sono distanze che vanno colmate. E di segnali positivi, almeno per il momento, non ne vedo. Nessuno fa un`autocritica seria. Ci sono molte autoreferenzialità. Le svelo un retroscena: al momento del ballottaggio, il Psi di Incarnato e Papasso è stato l`unico partito a chiedermi un assessorato. Lo hanno fatto con una forza elettorale pari all`1%. Questo potrebbe darle la cifra di come è ridotta oggi la politica cosentina».
La giunta di Mario Occhiuto ha battuto un record: quello di avere cinque donne su otto assessori.
«Suvvia, ma davvero vuole credere alla “rivoluzione rosa” di Occhiuto? Quella è una giunta senza portafoglio frutto del manuale Cencelli dove le spartizioni di potere l`hanno fatta da padrone. Lo dimostrano anche gli incarichi conferiti dal sindaco, tutti affidati ad amici del suo ambito professionale. Poi si faccia attenzione: il sindaco ha mantenuto per sé le deleghe più importanti come quella al Bilancio e quella all`Urbanistica».
Ci sono, però, progetti ambiziosi. Come quello di realizzare un grande parcheggio sotterraneo a piazza Bilotti (ex piazza Fera) oppure quello di abbattere l`ex albergo Jolly per realizzare dei giardini pubblici.
«Quello del parcheggio sotterraneo era un progetto che aveva in mente il vecchio Giacomo Mancini. Ma non ci sono le condizioni per realizzarlo. Per il resto mi sembra che tutto ruoti intorno all`edilizia e all`urbanistica. Se fossi stato eletto sindaco avrei subito aggredito il problema della disoccupazione stabilizzando i lavoratori delle cooperative sociali e abbassando la pressione fiscale sui ceti più deboli. Ma invece…».
Invece?
«Succede che il sindaco non ha ancora esposto le sue linee programmatiche. Significa che i consiglieri di maggioranza non conoscono quali sono i progetti che la giunta intende mettere in campo in questo primo scorcio di legislatura».
Inutile girarci intorno. Il grosso della partita si gioca sulla sanità.
«Esatto. Peccato che al governatore Scopelliti non interessi nulla di Cosenza. Basta vedere quanto sta succedendo con la chiusura degli ospedali di Rogliano e San Giovanni in Fiore. D`accordo, i tagli sono imposti dal Piano
di rientro dal deficit ma come si può pensare di chiudere strutture se prima non si potenzia l`Annunziata di Cosenza? Che tipo di logica c`è in scelte come queste? A tutto ciò si aggiunga che il debito sanitario calabrese è cresciuto anche nel 2010 con Scopelliti commissario e con il Piano di rientro in attuazione. Tutto questo comporterà un aumento delle addizionali Irap e Irpef per i calabresi. Per non parlare dei dipendenti della sanità privata che non vedono accreditarsi lo stipendio da diversi mesi, nonostante i soldi per fare ciò siano stati stanziati in bilancio dalla Regione».

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