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Parentopoli alla scuola del Coni

C`è anche la moglie del governatore Giuseppe Scopelliti tra i calabresi che aspirano a insegnare nella Scuola regionale dello sport e che, dopo la segnalazione in loro favore fatta dal Coni locale,…

Pubblicato il: 29/07/2011 – 17:05
Parentopoli alla scuola del Coni

C`è anche la moglie del governatore Giuseppe Scopelliti tra i calabresi che aspirano a insegnare nella Scuola regionale dello sport e che, dopo la segnalazione in loro favore fatta dal Coni locale, l`anno scorso sono stati bocciati nell`esame a Roma. Barbara Varchetta, consorte del presidente – all`epoca sindaco di Reggio Calabria – è stata riconosciuta “non idonea” a diventare docente. Il Comitato olimpico nazionale, però, il semaforo rosso lo ha acceso nella stessa occasione pure per una sorella di Giovanna Cusumano, presidente della commissione regionale Pari opportunità, allora consigliere comunale a Reggio ed espressione di quella nidiata di giovani politici del centrodestra tirati su dall`ex sindaco. “Tengo famiglia”, l`intramontabile motto trasversale della politica italiana, nella città dei Bronzi sembra diventato – nei casi delle due reggine col parente illustre – un romanzo dal finale inaspettato. Comunque la si guardi, un`appendice che lascia con l`amaro in bocca non solo gli esaminandi bocciati ma soprattutto i calabresi che di questa selezione ad personam non hanno saputo niente. Uno “scandalo” di provincia ravvivato da un mese a questa parte da un fitto dedalo di sussurri e commenti. Il tutto, con ironiche considerazioni su un potere reggino forte, ma non al punto di sfondare a Roma, e sull`insuccesso di una Scuola, istituita in pompa magna nel 2008 dopo il comodato d`uso della sede concesso dal Comune, e mai da allora operativa. Un caso nel caso, gonfiatosi fino a diventare la base di una interrogazione parlamentare presentata dai democrat Franco Laratta, Doris Lo Moro, Cesare Marini, Nicodemo Oliverio e dalla deputata di Fli, Angela Napoli.
Il documento
L`atto ispettivo sulla parentopoli reggina, in realtà, nomi non ne fa. Gli interroganti incentrano i loro quesiti al sottosegretario Rocco Grimi, non sulla trasparenza di una preselezione avvenuta senza comunicazioni esterne al Coni calabrese, bensì sulla sospetta evoluzione finale della <> di cui hanno beneficiato, in riva allo Stretto ma non sulle sponde del Tevere, Varchetta e Cusumano. Secondo i parlamentari, il Comitato olimpico calabrese, sebbene a Roma abbiano alzato pollice verso, avrebbe voluto sistemare ugualmente nella futura Scuola regionale le due “parenti” respinte dopo le prove deludenti nella materia dello sport, per loro evidentemente ostica. <>, accusano i deputati che nell`interrogazione, senza rivelare le generalità dei favoriti, hanno scritto pure di <>. Un discutibile ricorso al politichese, questo scelto dagli interroganti.

La difesa     

<>. Mimmo Praticò, presidente regionale Coni, ha voglia di <>. Apre e mostra il fitto carteggio relativo all`esame iniziato nel 2009 e finito l`anno dopo ma, sebbene a lungo sollecitato, si trincera: <>. Secondo la ricostruzione offerta dal presidente, le segnalazioni degli aspiranti docenti sono state fatte quasi del tutto dai 5 Comitati provinciali del Coni calabrese. E` stato l`organismo reggino, e non l`ufficio regionale da lui guidato, che avrebbe promosso il debutto nello sport insegnato della moglie del governatore. <>. Il presidente sostiene che a quel punto <>. E tra le due segnalazioni del presidente c`è quella a favore della Cusumano. Il poco tempo che Praticò dice di avere avuto a disposizione, per verificare i pre-requisiti dei selezionati e soddisfare le richieste del Coni nazionale, giustificherebbe l`altissimo numero di bocciature nel gruppo calabrese. <>. Tra i 13 bocciati, Varchetta e Cusumano. <>.
Ma c`è un altro effetto paradossale che le due infruttuose segnalazioni hanno prodotto, potendo penalizzare nuovamente in futuro la “grande famiglia” dello sport calabrese. E sono le stesse parole di Praticò ad annunciare il rischio. <>. Servono due milioni di euro per avviare la struttura, ristrutturare una sede tanto strombazzata e ora cadente, ingaggiare nuovo personale. E gli esami, si sa, non finiscono mai.

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