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Una palestra per la mente

«Arrivo qui stanca, stressata, annoiata dalla routine. Quando vado via sono piena di energia, carica, rilassata. Ma soprattutto ripulita». È una sensazione che Mary Esposito non riesce a spiegare a…

Pubblicato il: 29/07/2011 – 17:55
Una palestra per la mente

«Arrivo qui stanca, stressata, annoiata dalla routine. Quando vado via sono piena di energia, carica, rilassata. Ma soprattutto ripulita». È una sensazione che Mary Esposito non riesce a spiegare a parole. Ma che prova da quando pratica yoga. Da sette anni. A
farla innamorare di questa “scienza” è stato il suo maestro: Ottaviano Fuoco. Collabora con lui nell’organizzazione della scuola di hatha yoga Surya di Rende. Un’associazione culturale nella quale si ritrovano i cosentini che hanno deciso di accostarsi a «un nuovo stile di vita». Fuoco lo pratica da quando aveva 12 anni e da 15 anni insegna: «Sono oltre trent’anni che fa parte della mia vita. Poi ho approfondito lo studio e mi sono diplomato allo Yencar Yoga Institute come docente qualificato. Questa  scuola esiste dal 2003».
Che cos’è lo yoga? «È una condizione – spiega il maestro – che esiste ogni volta che si è presenti a se stessi, nella vita e nel mondo con corpo, mente e respiro. Una vera condizione di unione e armonia nella quale si è risvegliati. È un Darsana (da drish: vedere), cioè uno dei sei punti di vista sull’esistenza della tradizione indù. Una scienza tramandata fedelmente dai maestri agli allievi. Gli antichi Yogi Shivaiti vivevano in semplicità, felici come bambini, a stretto contatto con la natura. La parola yoga deriva dal sanscrito yug: unire, legare, comunione, aggiogare». Secondo Fuoco si tratta di una scienza che non si può spiegare con le parole perché è «una delle vie di realizzazione del sé per riscoprire la natura della propria mente. Quando si è liberi si vive in tranquillità e non si ha paura di nulla».
Alcune posizioni dello yoga (chiamate asanas) vengono indicate con termini presi in prestito dal mondo della vegetazione, degli insetti, dei pesci, delle tartarughe, dei cani e degli uccelli. Altre con nomi di eroi leggendari o di dei.
La scuola Surya ha in media 40-50 allievi al mese: persone di ogni fascia d’età. Dai bambini agli anziani. Vengono organizzati corsi specifici anche per le donne in gravidanza. Alcuni frequentano le lezioni per risolvere problemi posturali. «C’è una parte di cosentini – dice Ottaviano Fuoco – che si interessa allo yoga. Quando qualcuno mostra un’attenzione verso questa pratica, noi lo invitiamo a venire a scuola e a frequentare una lezione di prova. Alcune persone con problemi di postura o mal di schiena sono state mandate qui dai loro medici. A praticare yoga vengono la casalinga come il dottore, lo studente e il commerciante».
Il desiderio di liberarsi dalle ansie quotidiane e dalle «energie negative» è il motore che spinge a cercare corsi di yoga.
Anche se il maestro, originario di Acquappesa sul Tirreno cosentino, tiene a precisare che non è una «ginnastica, né una fisioterapia, ma una scienza pratica».
«Ho iniziato per curiosità – racconta Francesca –. Ne parlavo con un’amica di Roma e cercando su internet ho individuato la scuola aperta da Ottaviano. Da neofita il primo impatto è stato un po’ traumatico perché ti accosti a un nuovo stile di vita. Ti immergi in una dimensione particolare, a cominciare dall’atmosfera creata dalle candele accese e dall’incenso. Poi ho trovato la mia strada: questa disciplina mi regala una grande energia e mi consente di studiare il mio corpo. Anche questo nelle prime fasi ti può, però, mettere in difficoltà. Ma alla fine si raggiunge una enorme serenità».
«È stato il beneficio fisico seguito da quello mentale a sancire lo sposalizio tra me e lo yoga – dice Manuela –. Modellamento del fisico, postura corretta, ma soprattutto serenità interiore. Mi placa». Un effetto quasi magico che ha un fondamento scientifico. «Il benessere fisico – spiega Fuoco – è dovuto al miglioramento del respiro».
«Noi – racconta Mary – pratichiamo gli esercizi a piedi nudi e con abiti comodi. Ci incontriamo solitamente tre volte a settimana e quando non ci vediamo, sentiamo l’esigenza di fare gli esercizi. A volte pratichiamo lo yoga anche all’aperto: sulla spiaggia, in Sila e sul Pollino. Nella nostra associazione seguiamo anche corsi di shodo (l’antica arte della calligrafia giapponese), di meditazione zen, e si ha la possibilità di fare massaggi curativi e rilassanti. C’è, inoltre, anche una sala da the dove ci ritroviamo per rilassarci e leggere». Così corpo e anima sono tenuti in costante allenamento.

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