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L`emergenza immigrati non è trasparente

Un piano da 1.643 posti. Quelli riservati agli immigrati, da smistare in strutture scelte dalla Protezione civile. Il fatto è che ne sono arrivati circa 500. Un numero gestibile, forse, anche con i…

Pubblicato il: 05/08/2011 – 10:45
L`emergenza immigrati non è trasparente

Un piano da 1.643 posti. Quelli riservati agli immigrati, da smistare in strutture scelte dalla Protezione civile. Il fatto è che ne sono arrivati circa 500. Un numero gestibile, forse, anche con i progetti “classici” dell`accoglienza (che in Calabria possono contare su una rete che include Acquaformosa, Riace, Caulonia, Badolato, Lamezia e la Provincia di Cosenza). Invece, la trasformazione del loro arrivo in una “emergenza”, fa sì che vengano ospitati in alberghi. Circostanza che ha fatto nascere più di qualche sospetto nel coordinamento regionale dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati): «La maggior parte di questi profughi, infatti, sono stati concentrati sulla costa tirrenica presso strutture alberghiere, come il caso di Amantea, dove risiedono attualmente circa 150 profughi o come nel caso di Falerna, con un centinaio di presenze e dove si è già verificata una rissa per futili motivi». Prima questione: i migranti sono lasciati per settimane a bivaccare nelle strutture alberghiere, senza nessuna reale prospettiva di integrazione.
Seconda questione: chi (e come) sceglie le strutture? Per il coordinamento «L’intera gestione del Piano risulta, invece, tanto complicata quanto priva di meccanismi di trasparenza: non c’è una programmazione chiara, è impossibile sapere quali siano i criteri adottati per la scelta delle strutture e come vengono selezionati i soggetti preposti all’assistenza dei migranti». Un «caos organizzato» che esclude lo Sprar. E anche i sindaci dei Comuni “ospitanti”, che «spesso non sono al corrente di quanto accade». Come se non bastasse, la “creazione” dell`emergenza costa molto di più alle casse dello Stato rispetto all`accoglienza canonica. Con il dubbio – pesante e da scacciare – che, con la scusa della “catastrofe immigrati”, qualche struttura alberghiera riesca a salvare una stagione che si annunciava complicata sotto il profilo delle presenze.

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