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Scandalo rifiuti, indagini su Palazzo de Nobili

CATANZARO Sarà un Ferragosto di lavoro per il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e per gli uomini della Guardia di finanza impegnati nelle indagini sui presunti illeciti connessi con la gestion…

Pubblicato il: 06/08/2011 – 17:38
Scandalo rifiuti, indagini su Palazzo de Nobili

CATANZARO Sarà un Ferragosto di lavoro per il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e per gli uomini della Guardia di finanza impegnati nelle indagini sui presunti illeciti connessi con la gestione dell`emergenza rifiuti in Calabria. Venerdì agenti delle Fiamme gialle hanno presentato una nuova informativa che allarga lo spettro delle indagini anche ad alcune presunte condotte illecite ascrivibili all`amministrazione comunale di Catanzaro nella stagione della giunta di centrosinistra guidata da Rosario Olivo. Nel mirino la gestione della discarica consortile di contrada Alli e le procedure che hanno accompagnato il passaggio dei lavori di conduzione della discarica a nuove imprese, o meglio l`allargamento del partenariato dei privati con l`ente pubblico. In questo senso i magistrati inquirenti hanno autorizzato la Guardia di finanza a sequestrare ed acquisire agli atti dell`indagine nuova documentazione relativa alla gestione del procedimento di affidamento in conduzione della discarica di contrada Alli.
Un aiuto importante alle indagini della Procura catanzarese dovrebbe arrivare da Napoli. Gli inquirenti calabresi hanno, infatti, chiesto l`invio di ulteriore documentazione raccolta dai colleghi campani che da tempo hanno nel mirino il gruppo imprenditoriale guidato dal veneto Stefano Gavioli. Si tratterebbe di altre intercettazioni tra i vertici della Enerambiente e rappresentanti della politica cittadina. Uno di questi dialoghi è già finito nell`ordinanza “Pecunia non olet” e riguarda la conversazione tra Gavioli e Vittorio Todaro, componente del cda di “Ambiente e Servizi” in qualità di delegato dell`allora sindaco Rosario Olivo. Il 13 dicembre 2010, alle ore 17.42, il delegato del sindaco Vittorio Todaro chiamò Stefano Gavioli annunciandogli che «erano divenuti soci». Il riferimento era alla gara di appalto per la scelta del socio di minoranza della società mista Ambiente e servizi.
È previsto, invece, dopo Ferragosto l`interrogatorio che la Procura di Catanzaro ha chiesto di poter effettuare con Giovanni Faggiano, socio di Gavioli, arrestato dalla Procura napoletana nell`inchiesta sul business dei rifiuti partenopei.

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