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«Continueremo a fare arte. Nonostante gli sgomberi»

RENDE «Il rapporto con l’amministrazione universitaria non è stato sempre facile. Sapevamo già da anni che presto o tardi avremmo dovuto abbandonare quegli spazi, il cui destino era inevitabilmente…

Pubblicato il: 12/08/2011 – 17:13
«Continueremo a fare arte. Nonostante gli sgomberi»

RENDE «Il rapporto con l’amministrazione universitaria non è stato sempre facile. Sapevamo già da anni che presto o tardi avremmo dovuto abbandonare quegli spazi, il cui destino era inevitabilmente segnato; per cui abbiamo intrapreso da subito con l’Università un confronto costante e serrato, spesso anche duro per individuare una sede alternativa che tutelasse le attività teatrali delle due compagnie»: è la riflessione di Libero Teatro e Teatro Rossosimona a proposito dell`agosto rovente che si sta vivendo all`Unical. Una lunga lettera per ribadire che gli sgomberi, per quanto fatto storico sulla collina disseminata di cubi bordeaux, non fermeranno le due compagnie, che «continueranno ad esistere e a lavorare, a creare e a produrre; lo faranno condividendo uno spazio che più di altri è la loro sede naturale, portando nel cuore l’esperienza e l’insegnamento della vita nei capannoni. E’ una storia che non si interrompe, ma che ci pone davanti a sfide sempre nuove e noi le accogliamo con lo spirito che caratterizza le donne e gli uomini del teatro da sempre».
«Il 4 agosto 2011 – scrivono Rossosimona e Libero Teatro – si è chiuso un capitolo importante della storia e della vita di Libero Teatro e Teatro Rossosimona. L’abbattimento dei capannoni che per  più di dieci hanno ospitato le prime attività teatrali dell’Unical, che la forza di tante persone aveva trasformato da edifici fatiscenti  in strutture attrezzate in perenne attività, segna per noi la fine di un’epoca. Non si possono raccontare i  sentimenti contrastanti che ci hanno pervaso in quelle lunghe ore, quando abbiamo smontato tavola per tavola il palcoscenico su cui abbiamo vissuto e creato per anni, o quando abbiamo visto in macerie quello spazio che era la nostra casa, ogni centimetro del quale racchiudeva per noi decine di storie, di volti,  di episodi da raccontare.
In un momento così, inevitabilmente, tutta la vita ti scorre davanti agli occhi in un minuto».
L’esperienza dei capannoni è stata non solo per le compagnie teatrali, ma anche «per l’Università, per il territorio e per tutte le persone che hanno avuto la fortuna di viverli e frequentarli un`enorme ricchezza; gli attori, le compagnie, i professionisti che negli anni sono passati da quegli spazi non facevano che sottolinearne la straordinaria unicità, continuando a ripeterci che in nessuna città del Nord esistevano strutture paragonabili, che quel che era stato creato nel Polifunzionale era un piccolo miracolo. E noi – aggiungono i teatranti – siamo cresciuti insieme a quel piccolo miracolo. Libero Teatro e Teatro Rossosimona, nate come Associazioni studentesche, con il tempo, la fatica e l’esperienza hanno sviluppato una professionalità che viene oggi loro riconosciuta sia in Italia che all`estero. Le attività che hanno coinvolto quotidianamente l`università e le città di Rende e Cosenza, questa costanza insieme al prestigio dei due direttori artistici (Max Mazzotta e Lindo Nudo) ci hanno consentito di calcare palcoscenici più lontani e impegnativi, che hanno portato lustro alla nostra terra, ma anche e soprattutto al nome dell’Università della Calabria, per la quale abbiamo sempre provato un senso di orgogliosa appartenenza».
Poi la riflessione sui mutamenti interni al mondo di Arcavacata: «In questi anni  anche l’Università è cambiata, è cresciuta; e ci piace pensare che se adesso il campus si fregia di due strutture teatrali importanti, forse ciò è accaduto anche grazie all’energia e alla pratica di Libero Teatro e Teatro Rossosimona, che non hanno mai smesso di educare il pubblico e di spingere molti studenti a conoscere l`arte teatrale».
Infine il segnale di una “rinascita” auspicata e da perseguire, nelle parole di Rossosimona e Libero Teatro: «Anche se adesso i capannoni non ci sono più, le due compagnie non smetteranno di esistere. Se una fase storica si è chiusa, una nuova sta per cominciare. E ripartirà proprio dal percorso tracciato,  dalle attività e dalle motivazioni che ci hanno caratterizzato in questi primi tredici anni.  Infatti avevamo già stabilito con il rettore il nostro trasferimento dai capannoni in nuova sede  proprio per questo autunno, con l`inizio del nuovo anno accademico. In particolare, fra le due compagnie e l’università è in fase di approvazione una convenzione che prevede l’assegnazione di una sede presso il Ptu – Piccolo teatro Unical che già dallo scorso dicembre è abitato, vissuto e animato dalle prove, dagli spettacoli e dalle produzioni di Libero Teatro e Teatro Rossosimona. La  convenzione, fortemente voluta dal rettore e dal direttore amministrativo dell`Unical e che ha avuto l`approvazione del presidente e del Cts del Cams (responsabili delle strutture teatrali dell`ateneo), stabilisce “regole di utilizzo della struttura e delle attrezzature del Ptu mirate alla programmazione e realizzazione di attività teatrali a beneficio degli studenti, della comunità universitaria”, ma anche del pubblico della città e degli amatori del teatro. La programmazione teatrale avrà una particolare attenzione alla vita del campus e agli studenti; le collaborazioni con la Facoltà di Lettere e Filosofia renderanno istituzionale  il riconoscimento dei crediti formativi liberi per i laboratori e i seminari che saranno a pieno titolo “attività didattiche e di formazione”».
La convenzione – si legge nella lunga nota delle due compagnie teatrali – «prevede inoltre una programmazione triennale, in linea con obiettivi e regolamenti dell’Unical, e le attività teatrali saranno realizzate in collaborazione con il personale docente, il corso di laurea in Dams, il Cams, il Centro residenziale, e tutti i partner istituzionali che saranno di volta in volta coinvolti nei progetti».

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