Ci sono due comunicati stampa, diramati – come il caso ha voluto – lo stesso giorno (giovedì 28 luglio), che rendono, meglio di ogni altro giro di parole, l’idea che la Regione ha della cultura. Anzi: della Cultura, con la maiuscola. È sintomatico che accanto al termine in questione si trovi, in entrambi i casi (una manifestazione «internazionale» con contorno di miss, l’ennesima, a Reggio Calabria; la dichiarazione dell’assessore Caligiuri sull’attività della commissione Cultura in Conferenza delle Regioni), la parola «sviluppo». E in particolare «economico». Sì, è vero: che c’è di male ad arricchirsi con la Cultura? Con questi chiari di luna… Ma siccome le parole sono importanti, è bene leggere anche lo scambio di battute, che l’ufficio stampa del consiglio regionale puntualmente riporta, tra gli organizzatori dell’edizione 2011 de “I tesori del Mediterraneo” («Cultura, turismo, sport e spettacolo sono fattori di un unico disegno per costruire uno sviluppo efficace per la Calabria») e il vicepresidente del Consiglio, Alessandro Nicolò («Iniziative di questo genere rappresentano un efficace sostegno promozionale all’immagine della Calabria. Si tratta di un evento che…» eccetera). L’«immagine», appunto, ovvero l’apparenza – preferibilmente in prima serata Rai –, chiodo fisso della nuova classe dirigente. La parola «evento» viene ripetuta un altro paio di volte; viene onorato il lessico scopellitiano fatto di «giovani» e «scommesse»; si sigilla il tutto in una «cornice internazionale fornita dalla comunicazione televisiva che senza dubbio influisce sugli orientamenti dei tour operator». Poi – rendiconta il comunicato – si chiude perché anche queste aspiranti Miss devono andare a Palazzo Campanella. A vedere i Bronzi. Evidentemente di questi tempi non c’è niente di più “culturale” – le virgolette sono volute, mutuate da una famosa teoria di Aldo Grasso sull’idea di cultura in tv – della visita di un gruppo di belle ragazze ai Bronzi: la recente delegazione di Miss Italia nel mondo ha già fatto scuola.
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