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«Processi antimafia, le autorità vigilino sul Comune di Taurianova»

Tra i primi atti più significativi della nuova giunta comunale di Taurianova, formata nel giugno scorso dopo due anni di commissariamento per infiltrazione mafiosa, c`è una delibera con cui si canc…

Pubblicato il: 19/08/2011 – 20:16
«Processi antimafia, le autorità vigilino sul Comune di Taurianova»

Tra i primi atti più significativi della nuova giunta comunale di Taurianova, formata nel giugno scorso dopo due anni di commissariamento per infiltrazione mafiosa, c`è una delibera con cui si cancellano precedenti provvedimenti che imponevano all`ente di costituirsi parte civile nei processi contro la `ndrangheta. La denuncia è della deputata taurianovese Angela Napoli (Fli) che, in un comunicato stampa, rileva in maniera decisamente critica la scelta dell`esecutivo guidato da Domenico Romeo (Udc). La parlamentare, che fra l`altro è componente della commissione Antimafia, sottolinea inoltre una prima anomalia nella situazione politica creatasi nel grosso centro della Piana di Gioia Tauro dove, dopo che Fli rinunciò a fare una propria lista – parlando di «clima pesante e inagibilità democratica» – lo schieramento che ebbe la meglio nell`urna era guidato dallo stesso sindaco che guidava la maggioranza nel civico consesso sciolto nel 2009, appunto Romeo. «La nuova giunta – attacca la Napoli – con deliberazione del 28 giugno 2011, si è affrettata a revocare le delibere del commissario prefettizio e della commissione straordinaria, con le quali era stata stabilita la costituzione di parte civile dell`ente per reati come l`associazione mafiosa, scambio elettorale politico, peculato, malversazione, concussione, corruzione». La Napoli critica inoltre anche le motivazioni addotte dalla giunta Romeo per procedere alla cancellazione degli atti, che dipenderebbe dal fatto che l`amministrazione «ritiene che una norma statutaria supera le citate delibere revocate». E qui la deputata fa una seconda rivelazione, perché l`obbligo di costituirsi parte civile «espresso nello Statuto – secondo la denuncia della Napoli – è inapplicabile in assenza di un apposito regolamento». Mancherebbe quindi la modalità attraverso cui, senza deliberare di volta in volta in occasione di singoli processi, gli amministratori pro tempore siano obbligati a procedere con la costituzione. Anzi, secondo la Napoli, la giunta Romeo ha reso facoltativa la scelta dall`alto valore pratico e simbolico, scrivendo nella delibera che cancella i precedenti atti che «il Comune valuterà l`opportunità di costituirsi nei procedimenti per reati contro l`ambiente, il territorio e per l`abusivismo edilizio». Manca la specificità delle condotte mafiose, per cui varrebbe lo Statuto che, però, non si può applicare senza il regolamento. Per questa mancata previsione, che potrebbe costituire un nuovo regalo alle `ndrine locali che in passato hanno propiziato lo scioglimento, la Napoli chiede alle «autorità preposte di vigilare sugli atti».

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