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E il Pdl a Palazzo Campanella s`infuria…

Non si è fatta attendere la replica del Pdl ai rilievi messi in evidenza da Angela Napoli sulle deludenti scelte in tema di taglio dei costi della politica. Reca le firme di cinque consiglieri regi…

Pubblicato il: 26/08/2011 – 19:16
E il Pdl a Palazzo Campanella s`infuria…

Non si è fatta attendere la replica del Pdl ai rilievi messi in evidenza da Angela Napoli sulle deludenti scelte in tema di taglio dei costi della politica. Reca le firme di cinque consiglieri regionali, Giuseppe Caputo, Gianpaolo Chiappetta, Fausto Orsomarso, Claudio Parente e Nazzareno Salerno, che forniscono l`indiretta conferma del fatto che la coordinatrice regionale di Fli ha colpito nel segno. La nota di questa mattina della deputata finiana, infatti, ha determinato una reazione dialettica dei cinque scopellitiani che brilla, si fa per dire, per fair play e sobrietà. Vi si leggono stoccate sottili e di rara eleganza. Il tenore è questo: «È davvero vomitevole che a dettare i tempi delle attività della “camerata” Angela Napoli sia il comunista Laratta, a dimostrazione che, in assenza di idee e di azioni concrete da porre in essere, la parlamentare di Fli cerca solo di infangare l`avversario con l`obiettivo di annientarlo».
Un modo delicato per marcare un distinguo rispetto alle opinioni della signora. A qualcuno, a dire il vero, è venuto il sospetto che il reale bersaglio della squadra del Pdl calabrese fosse un altro: e cioè il malcapitato Laratta, che viene gratuitamente apostrofato come “comunista”, lui cresciuto giocando sul sagrato della parrocchia.
Probabilmente Caputo, Chiappetta, Orsomarso, Parente e Salerno avranno fatto un po` di confusione, concentrati com`erano a usare lo stile più british possibile per chiarire che, ecco, loro non la pensano proprio come Angela Napoli. Scrivono infatti: «Rientrata dalle ferie estive, anzi rientrata è un termine improprio perchè non vive in Calabria ma ci passa soltanto sporadicamente per dire che va tutto male, la deputata Angela Napoli ha sentito il bisogno di entrare a gamba tesa contro la classe dirigente regionale, stranamente abbandonando i temi dell`antimafia e concentrandosi sui costi della politica». Vi si coglie un`impercettibile, appena accennata, vena di sarcasmo perché la deputata di Fli, in tutti questi anni, ha annoiato le aule parlamentari e gli uditori dei convegni e le redazioni dei giornali parlando – ma che volete che sia? – della `ndrangheta, del suo strapotere, delle sue infiltrazioni negli appalti e dei suoi rapporti con la politica. Che barba, che noia, che noia, che barba.
Poi, nel comunicato scritto in un linguaggio istituzionale degno della sala stampa vaticana, scatta la fase autocelebrativa: «Dove si trovava (la Napoli) quando, in soli sei mesi, abbiamo risparmiato ben 78 milioni nella sanità dopo anni di sprechi e sperperi di ogni tipo? E che dire delle nefandezze scoperte pochi giorni fa all`interno dell`Asi e denunciate in conferenza stampa? E dov`era quando, a inizio legislatura, sono stati emessi importanti provvedimenti in merito all`eliminazione dei consiglieri supplenti, al taglio del 10% sul complesso delle spettanze ai gruppi, alla riduzione del 25% sugli accessi dei consiglieri e all`unificazione delle sedi romane di Giunta e Consiglio? Eppure un anno fa i costi della politica non erano il principale argomento di attualità, ma la Regione ha scelto autonomamente di avviare un primo percorso di taglio delle spese soltanto in virtù del senso di responsabilità. E i prossimi provvedimenti porteranno un risparmio che oscillerà tra i 30 e i 40 milioni di euro, somme molto importanti che saranno investite in altri settori maggiormente produttivi. Forse il bluff c`è, ma da qualche altre parte». Certo che c`è, e si vede: perché la commissione bicamerale d`inchiesta guidata da Leoluca Orlando ha confermato che nella sanità calabrese non si è registrata nessuna inversione di tendenza, men che meno un risparmio. Quanto ai costi della politica, che dovevano arrivare in aula ad agosto e (forse) saranno varati a settembre, certo, è stato compiuto un grande sforzo. Ma a quanto pare non abbastanza grande, dal momento che i consiglieri calabresi continueranno ad essere i più pagati d`Italia, alla modica cifra di 11.300 euro netti al mese. Tanti soldi con cui possono acquistare belle cravatte e abiti sartoriali e scarpe inglesi a volontà. Ma per essere eleganti, anche nei modi, non basta vestirsi bene.

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