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Il dna risolve un "cold case" del 2004

MILANO I carabinieri di Legnano hanno risolto il caso dell`omicidio di Domenico Scafidi, ucciso nel 2004 con 14 colpi di Skorpion a Dairago, nel Milanese. Per il delitto, è stato arrestato Ernesti…

Pubblicato il: 30/08/2011 – 13:03
Il dna risolve un "cold case" del 2004

MILANO I carabinieri di Legnano hanno risolto il caso dell`omicidio di Domenico Scafidi, ucciso nel 2004 con 14 colpi di Skorpion a Dairago, nel Milanese. Per il delitto, è stato arrestato Ernestino Rocca, 36enne, operaio, sempre di Dairago, legato alla `ndrangheta. Scafidi fu trovato ucciso la vigilia di Natale del 2004 ed era stato colpito da 14 colpi di cui dodici in testa, uno al torace e uno alla gamba sinistra esplosi da un`unica arma, una Skorpion calibro 7,65, un fucile mitragliatore di produzione jugoslava.
Per la soluzione del “cold case” è stato determinante l`esame del dna. Quello di Rocca, arrestato nei mesi scorsi per detenzione di armi, dopo le analisi dei carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) è risultato identico a quello trovato su due mozziconi di sigaretta che erano stati repertati sul luogo del delitto. Con l`analisi delle celle a cui si era agganciato quel giorno il telefono cellulare di Rocca sono stati trovati altri riscontri. L`arma del delitto è stata trovata a bordo di un`auto in un garage a Bresso, sempre nel Milanese. Il movente del delitto pare sia stato un banale diverbio con Scafidi. Il procedimento era già stato archiviato, ma l`arresto per armi di Rocca ha dato nuovo impulso alle indagini, coordinate dal pm della Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Milano Paola Biondolillo. Le indagini – spiegano i carabinieri – sono durate a lungo a causa anche del clima di omertà che circondava Rocca per via del suo spessore criminale e per la sua appartenenza alla `ndrangheta, in particolare a locale di Legnano-Lonate Pozzolo (che subì un duro colpo con l`operazione “Bad Boys”). Rocca è ritenuto uomo di fiducia di Emanuele De Castro ed è stato raggiunto anche da un`ordinanza cautelare emessa nell`ambito dell`indagine “Infinito” che nell`estate dell`anno scorso ha decapitato i vertici lombardi della `ndrangheta.

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