Fucilate contro l`auto del sacerdote antimafia La condanna di Morosini: gesto da vigliacchi

GIOIOSA JONICA Dura la condanna del vescovo di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, dopo la vile intimidazione a don Giuseppe Campisano, 59 anni, alla guida della parrocchia di San Rocco, a Gioiosa Jonica. L`automobile del sacerdote era parcheggiata non lontano dalla canonica, quando è stata raggiunta da diversi colpi di fucile caricato a pallettoni. Sull`inquietante episodio i carabinieri della compagnia di Roccella Jonica hanno avviato le indagini.
LA CONDANNA DI MOROSINI Il vescovo di Locri ha espresso solidarietà a don Giuseppe Campisano. Monsignor Morosini ha esortato il parroco a continuare nel suo «prezioso e apprezzato ministero di sacerdote – è scritto in una nota – tutto dedito alla sua missione, religiosa e sociale». «Condannano senza mezzi termini – afferma il vescovo – il gesto intimidatorio, frutto di vigliaccheria da parte di persone che non sanno o non vogliono affrontare i problemi attraverso il confronto e il dialogo civile. Invitiamo tutti gli abitanti della Locride, credenti e non, a crescere nella coscienza civile, che spinge a non nascondersi nel vile anonimato quando ci sono problemi da affrontare. Bisogna riaffermare il nostro impegno per la nuova evangelizzazione del nostro territorio e richiamiamo, pertanto, tutti i fedeli ad una maggiore coerenza tra fede e vita, ricordando che la fede non può ridursi ad esteriorità devote, ma deve accogliere l`invito a seguire Cristo e a mettere in pratica la sua parola».
IL PRETE ANTIMAFIA Campisano è un personaggio molto conosciuto per essere impegnato da tanti anni in organismi della diocesi di Locri contro la criminalità organizzata, l`usura e il racket. È anche vicino all`associazione Libera di don Luigi Ciotti. Già in passato don Giuseppe aveva ricevuto minacce telefoniche e lettere con proiettili.
CONSIGLIO COMUNALE APERTO Il sindaco di Gioiosa Jonica, Mario Mazza, ha convocato per le 18 di domani una riunione straordinaria e aperta del consiglio comunale dedicata proprio a questa intimidazione. Don Giuseppe ha incontrato inoltre una delegazione dei tamburinari e dei portatori della Statua di San Rocco, secondo cui «il vile gesto non è assolutamente da collegare» alla locale festa religiosa.
LE CELEBRAZIONI PER IL SANTO PATRONO Proprio domenica scorsa si erano conclusi i festeggiamenti in onore del santo patrono di Gioiosa. Quella dedicata a San Rocco è una delle celebrazioni religiose più importanti e partecipate in Calabria. Proprio su questa festa, il vescovo di Locri, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, aveva chiesto di «conciliare le tradizioni folkloristiche con un percorso di preocessione, che abbia quel carattere sacro che gli è dato dall`ascolto della parola di Dio e dalla preghiera».
LAGANA` FORTUGNO Numerosi gli attestati di solidarietà che il mondo politico, istituzionale e dell`associazionismo ha rivolto al parroco della cittadina della Locride. «Colpire don Giuseppe significa cercare di indebolire uno dei presidi di legalità, nonché un simbolo di impegno sociale e cristiano presente su quel territorio» ha affermato Maria Grazia Laganà Fortugno. La deputata del Pd ha sottolineato che il religioso preso di mira «porta avanti una missione pastorale intesa innanzitutto come spirito di servizio nei confronti degli ultimi, dei bisognosi, degli emarginati».
MUSI «Ci schieriamo con il parroco di Gioiosa, convinti che figure come lui rappresentino un esempio e un riferimento per i giovani, troppo  spesso tentati da modelli negativi, espressione di quella cultura degenerata che ha deturpato l’immagine della regione e la qualità della vita dei calabresi – ha detto il commissario regionale dei democrat Adriano Musi -. Il Pd regionale e quello della Locride sosterranno,  ad ogni livello istituzionale, l’azione  di don Campisano».
LIBERA LOCRI Il coordinamento della Locride di Libera, in una nota, esprime piena solidarietà a don Giuseppe Campisano: «I colpi esplosi la scorsa notte sono un gesto di particolare gravità, che deve destare preoccupazione, e giusta attenzione, in tutti coloro che sono impegnati nel difficile percorso di crescita civile della comunità gioiosana. L`ennesimo attentato a padre Giuseppe Campisano, già in passato vittima di minacce, sono inoltre un`azione vigliacca contro l`intera comunità, tanto più grave perché realizzata all`indomani della conclusione di un momento particolarmente importante e sentito per i gioiosani, i festeggiamenti in onore del santo patrono di Gioiosa Jonica, San Rocco. Appare purtroppo evidente la volontà di alcuni nel perseguire la strada della violenza e dell`intimidazione, contro coloro che, come don Giuseppe, sono quotidianamente impegnati nell`azione di affermazione dei valori di giustizia e solidarietà». «L`associazione Libera, a cominciare dal suo presidente Luigi Ciotti, ribadisce – conclude la nota – la piena volontà di continuare a camminare affianco al parroco di Gioiosa Jonica. Don Giuseppe sappia che non è solo in questo suo cammino, che non intendiamo rinunciare agli spazi di libertà che faticosamente lui e la sua comunità ecclesiastica hanno costruito in questi anni, che quegli spazi li difenderemo fermamente da chi intende occuparli con la violenza e la sopraffazione».