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Immobili dell`Unical in vendita, il 27 settembre c`è l`asta

RENDE Le casse “piangono”, il governo taglia i fondi per la ricerca e l`Unical è costretta a vendere il suo patrimonio. Dopo la decisione (adottata alla fine dello scorso mese di luglio) del Cda de…

Pubblicato il: 01/09/2011 – 17:16
Immobili dell`Unical in vendita, il 27 settembre c`è l`asta

RENDE Le casse “piangono”, il governo taglia i fondi per la ricerca e l`Unical è costretta a vendere il suo patrimonio. Dopo la decisione (adottata alla fine dello scorso mese di luglio) del Cda dell`ateneo di dismettere una parte del patriomonio edilizio, è arrivato il momento dell`asta. Il giorno scelto è martedì 27 settembre: sarà in quel momento che le strutture di contrada Sant`Antonello, il palazzo “La Torraccia” di Santo Stefano di Rende e il complesso residenziale di via Ciro Menotti a Commenda cesseranno di essere un`avambraccio del campus di Arcavacata. Intanto, sul sito ufficiale dell`ateneo, sono state pubblicate le perizie tecniche compiute dai geometri Francesco Bernaudo e Antonio Pellegrino sugli immobili in vendita e con il relativo valore economico. Spulciando tra le relazioni, viene fuori che il complesso di Sant`Antonello avrebbe un valore di mercato pari a 1,8 milioni di euro, mentre quello di Santo Stefano di Rende si aggira su 527mila euro. Il “grosso” arriva dai 43 appartamenti di Commenda che hanno un valore complessivo pari a 6,076,000 euro. Il prospetto dei beni alienabili è stato sottoposto all`attenzione dell`agenzia del Territorio di Cosenza, l`ex catasto per intenderci, e la commissione Edilizia dell`Unical (guidata dal professore Gaetano Florio) ha proposto di «impegnare la somma presunta di 50mila euro per il pagamento dei compensi che la stessa agenzia chiederà per le prestazioni rese».
Non mancano, però, le polemiche. Negli ambienti accademici, la decisione di vendere una parte del patrimonio edilizio non è stata salutata con grande entusiasmo. Tra i cubi di Arcavacata sono in molti a sostenere che le risorse reperite attraverso l`alienazione dei beni si sarebbero potute recuperare operando un taglio ai rami secchi. Tradotto: attraverso l`abolizione di consulenze, indennità di carica, compensi professionali, dirigenti a contratto e spese di manutenzione.

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