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Manovra, il centrodestra calabrese è indifferente

CATANZARO Calabria in controtendenza anche rispetto alla mobilitazione degli enti locali italiani contro la manovra finanziaria del governo che, mentre altrove accomuna clamorosamente amministrator…

Pubblicato il: 02/09/2011 – 17:21
Manovra, il centrodestra calabrese è indifferente

CATANZARO Calabria in controtendenza anche rispetto alla mobilitazione degli enti locali italiani contro la manovra finanziaria del governo che, mentre altrove accomuna clamorosamente amministratori di maggioranza e opposizione, a Catanzaro e dintorni sembra lasciare la bandiera della protesta in mano ai soli politici del centrosinistra. Tanto che il presidente di Legautonomie Calabria, il consigliere regionale Mario Maiolo, aprendo la conferenza stampa convocata per illustrare le iniziative in campo contro i tagli annunciati dal governo Berlusconi, si è affrettato a spiegare di aver «invitato per questa mattina i rappresentanti di tutte le istituzioni calabresi». Nella sede di via Fares a Catanzaro, però, all`appello lanciato assieme all`Anci hanno risposto con la presenza e l`intervento solo i sindaci di Crotone e Lamezia, Peppino Vallone e Gianni Speranza, i colleghi di Torre di Ruggiero e Stalettì, Pino Pitaro e Pantaleone Narciso, tutti espressioni di partiti o aree politiche contrarie all`esecutivo nazionale. Nessun esponente del Pdl calabrese, o amministratore dell`Udc, ha voluto sobbarcarsi l`onere di spiegare ai calabresi quanta difficoltà avranno gli enti locali con la manovra triennale presentata alla vigilia di Ferragosto. I cui dati finanziari, pur oscillando in questi giorni peggio dei sismografi quando è in atto un terremoto – tra emendamenti annunciati dalla maggioranza e vertici in cui Berlusconi smentisce Tremonti, e viceversa – di certo c`è che sono assestati in modo che la decurtazione finale delle spese statali a favore delle Autonomie locali produca tagli per altri 4,2 miliardi. «Mi appello al presidente Scopelliti – ha attaccato Maiolo – affinchè la smetta di nascondersi dietro la difesa acritica del governo e si metta alla testa di un movimento che sta conducendo una analisi seria sul futuro degli enti locali calabresi. Faccio notare che solo per il fondo sociale regionale, si è scesi da un trasferimento di 41 milioni nel 2003 ai 7 milioni dell`anno in corso». L`invocazione di un trasversalismo virtuoso, che coinvolga anche in Calabria ogni colore politico nella trattativa con Roma, è stata al centro pure dell`intervento di Salvatore Perugini, presidente regionale dell`associazione dei Comuni. «Il 29 agosto scorso – ha ricordato l`ex primo cittadino di Cosenza – abbiamo fatto una grande manifestazione a Milano e io ho sfilato assieme ai sindaci Alemanno e Tosi che, come si sa, sono per altri versi a favore di questo governo». Un richiamo implicito all`odierna latitanza politica degli amministratori calabresi di centrodestra che, come nel caso del presidente crotonese Zurlo e del sindaco vibonese D`Agostino – mentre da Palermo ad Aosta infuria lo scontro agitato anche dai politici filogovernativi – si sono fatti sentire, non per contestare i tagli, ma solo per difendere le due Province quando erano a rischio chiusura. «In 13 mesi – ha proseguito Perugini – quella che si discute in questi giorni è la terza manovra iniqua che viene imposta agli enti e non si capisce che bisogna difendere la vita dei municipi per difendere i diritti dei cittadini». Il sindaco Pitaro ha parlato dello sconforto per il balletto di cifre cui si assiste in questi giorni per lo scontro interno alla maggioranza. «Non sappiamo come andrà a finire – ha detto – ma è certo che negli ultimi 5 anni i saldi dei Comuni sono migliorati, in fatto di risparmi, mentre quelli degli altri comparti sono peggiorati». Secondo una analisi realizzata da Claudio Cavaliere (che pubblichiamo nel file correlato a quest`articolo) è di 84 milioni la diminuzione dei trasferimenti statali verso la Calabria che si avrebbe se il decreto 138 passasse così come è oggi. Vallone e Speranza hanno parlato di «interventi che penalizzano i sindaci chiamati a dare risposte immediate ai cittadini». «A noi amministratori locali – ha concluso il sindaco di Lamezia – ci vogliono solo per provocare la delusione dei cittadini, a cui dobbiamo dire che aumentano i tributi e non ci sono più servizi sociali».

Documento sulla manovra

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