Ultimo aggiornamento alle 12:38
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Le 10 proposte di Anci e Legautonomie

CATANZARO Lagautonomie e Anci calabresi non vogliono solo contestare, tanto da presentare nella conferenza stampa di Catanzaro anche un paio di studi sull`incidenza dei costi prodotti dagli enti ne…

Pubblicato il: 02/09/2011 – 19:33
Le 10 proposte di Anci e Legautonomie

CATANZARO Lagautonomie e Anci calabresi non vogliono solo contestare, tanto da presentare nella conferenza stampa di Catanzaro anche un paio di studi sull`incidenza dei costi prodotti dagli enti nella regione e una piattaforma di proposte da presentare alla giunta Scopelliti. Maiolo ha spostato il ragionamento sul livello locale, definendo «virtuosi i comuni calabresi, visto che solo il 5 % di essi non ha rispettato il patto di stabilità, a fronte di una media nazionale che è del 9 %». I rappresentanti degli enti locali chiedono al governo Scopelliti di avere uno spirito riformista, tenendo conto di questa premialità di fatto, che cozza clamorosamente con i ritardi storici che l`istituto regionale ha accumulato.
«La Calabria è l`unica regione italiana – ha rimarcato Cavaliere – che ancora non ha attuato il decentramento amministrativo previsto sin dal 1997 da Bassanini». Se questa è la premessa, e se bisogna fare i conti con una Regione che per le riforme che mancano ha istituito un Sottosegretariato ad hoc, l`appello di Maiolo affronta in primis il problema del metodo. «Noi vogliamo un confronto con la Regione – ha detto il presidente – per concorrere a riformare il sistema delle autonomie locali. Chiediamo di poter sedere a un tavolo per la riforma istituzionale che è necessaria».
Maiolo, che si è detto disponibile anche ad una discussione che secondo il suo parere «deve arrivare a un sistema in cui giunta e Consiglio abbiano sede nella stessa località», ha annunciato di voler chiedere un incontro a Scopelliti «per mettere in calandario la riflessione operativa sulla riforma istituzionale». Intanto, Anci e Legautonomie hanno articolato le loro proposte in un documento unico che, secondo quanto dichiarato da Perugini, «dimostra che noi non siamo contrari ai tagli dei costi della politica, anche se rifiutiamo le posizioni demagogiche: già 3 anni fa l`Anci propose al governo nazionale un tavolo sui risparmi possibili, ma questa nostra proposta è stata cestinata». Dieci richieste e un invito sono contenuti nella piattaforma presentata a Catanzaro. A Scopelliti si chiede fra l`altro di «dare operatività al Consiglio delle autonomie» e applicare «la legge regionale che promuove forme di associazioni fra i Comuni per gestire funzioni e servizi». Molto netta anche la critica rispetto al processo di decentramento rimasto in mezzo al guado, con gli enti territoriali che in qualche caso hanno ricevuto le deleghe, ma non le risorse, o viceversa. Su questo punto il documento esprime la richiesta di «un completamento del quadro normativo a partire dal processo di decentramento delle funzioni e di iniziare un percorso per dare vita al nuovo Patto di stabilità territoriale che permetterà a molti Comuni di uscire dalla grave crisi finanziaria in cui si muovono». Anci e Legautonomie sono favorevoli inoltre alla dismissione di quella che definiscono «gestione mascherata da parte della Regione attraverso gli enti strumentali» e vogliono confrontarsi con Palazzo Alemanni «per dare vita a un processo organico di miglioramento dei servizi collettivi, con scelte coraggiose nel settore dei servizi pubblici locali, con la fine del commissariamento del settore dei rifiuti e una effettiva gestione unitaria del sistema idrico attraverso il pieno coinvolgimento dei Comuni».
Molto marcata la cura che i rappresentanti delle autonomie locali vorrebbero che si desse ai piccoli comuni, a favore dei quali vogliono che «si crei un ordinamento legislativo e amministrativo regionale differenziato con la creazione di un indice di “situazione di marginalità socio-economica e infrastrutturale” in base al quale approvare graduatorie di finanziamento a partire dai Comuni che risultano in situazione di maggiore disagio». Nonostante i tagli del governo, il documento punta inoltre ad ottenere «un nuovo Piano sociale regionale per garantire un welfare locale innovato, effettivamente integrato con il servizio sanitario, scolastico e nel rispetto delle pari opportunità sociali». Infine, una richiesta forte alla Regione «per farsi parte attiva nella protesta per una diversa manovra economica» ed alle forze sociali ed economiche regionali, nonché ai cittadini, «per  costruire un Patto per lo sviluppo e la crescita della regione».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x