CROTONE Solo a trivella in vista, il Comune di Crotone ha diramato una nota stampa informando la cittadinanza che «la Società Ionica Gas (100% Eni) a partire dal mese di settembre 2011, per un periodo di tempo di circa quattro mesi, effettuerà alcuni interventi di manutenzione straordinaria dei pozzi, già esistenti, sulla Piattaforma fissa di produzione che si trova a largo della costa crotonese denominata “Hera Lacinia Beaf”. Interventi manutentivi, che non comporteranno la perforazione di nuovi pozzi, effettuati periodicamente e si rendono necessari per garantire la continuità della sicurezza delle installazioni. Le attività di manutenzione saranno effettuate in modo continuativo per la durata delle attività, con l’adeguata turnazione del personale operante e con l’assistenza di un impianto di perforazione offshore tipo “Jack up” denominato “GSF Key Manhattan” già operante da diversi anni nel territorio italiano e che si posizionerà sulla piattaforma Hera Lacinia e stazionerà nell’area solamente per la durata delle attività. Il suddetto impianto di perforazione è dotato di tutti i migliori sistemi di sicurezza e per il rispetto dell’ambiente». Una comunicazione affatto tempestiva. La scorsa notte, i crotonesi ed i turisti che stanno approfittando del prolungarsi dell’estate per rimanere in città, si sono visti spuntare una struttura enorme proprio davanti alla costa antistante Crotone. Non città turistica, ma presidio della multinazionale Eni, che continua ormai da tempo immemore ad approfittare della rassegnazione dei crotonesi e dei loro rappresentanti istituzionali e politici. Un rumore lento e costante arriva dal mare, la vista dell’impianto di perforazione atterrisce. I pescatori sono preoccupati a causa di questa nuova struttura che li costringe ad andare a pesca sempre più lontano. «Non conviene più – urlano al porto – costa troppo in carburante e non vi è nulla di certo».
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