Prosegue in Calabria la mobilitazione in favore della liberazione di Francesco Azzarà e questa volta lo striscione con l`immagine dell`operatore di Emergency rapito in Africa è stato affisso all`ingresso del porto di Gioia Tauro, che per 10 mesi nel 2004 era stato il suo posto di lavoro. L`iniziativa, che dà impulso a una campagna ormai molto sentita in tutto il Paese, è dell`Autorità portuale di Gioia Tauro che ha posto nella parte parte più visibile dell`ingresso dello scalo – quotidianamente attraversato da migliaia tra addetti e visitatori – uno striscione che reca, oltre che il volto del volontario di Motta San Giovanni, anche il logo dell`ente. L`adesione di quest`altra istituzione pubblica alla mobilitazione calabrese, secondo quanto riferisce un comunicato diramato dall`Autorità portuale, è nata su impulso tanto del presidente Giovanni Grimaldi, quanto del segretario Salvatore Silvestri. Anche il sito Internet istituzionale dell`Autorità dà risalto alla necessità di sensibilizzare l`opinione pubblica e la diplomazia italiana affinché si arrivi quanto prima alla liberazione di Azzarà, che è nelle mani dei rapitori in una zona di guerra del Darfur dalla vigilia di Ferragosto. Sull`home page, infatti, è stato posto un banner che richiama la mobilitazione nazionale.
Dopo il recente appello di Emergency, rilanciato in Calabria dal laboratorio politico del centrosinistra “Azimut 360” – che aveva criticato la mancata presa di posizione delle istituzioni locali calabresi – prosegue con più forza l`iniziativa nel Paese e nella regione per chiedere la liberazione del volontario 34 enne.
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