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Il promoter dal magnificat ai pignoramenti

Sembra una vita fa, eppure è passato poco più di un anno. E in un anno, Ruggero Pegna è passato dagli elogi (delle magnifiche sorti e progressive della centrodestra calabrese) ai pignoramenti. Un s…

Pubblicato il: 07/09/2011 – 19:45
Il promoter dal magnificat ai pignoramenti

Sembra una vita fa, eppure è passato poco più di un anno. E in un anno, Ruggero Pegna è passato dagli elogi (delle magnifiche sorti e progressive della centrodestra calabrese) ai pignoramenti. Un salto brusco, ma necessario: un promoter deve tutelare i propri interessi. Semmai, dovrebbe scegliersi un po` meglio i compagni di viaggio. Com`è lontano il giorno in cui, a Lamezia, scendeva in campo nella “Lista Scopelliti”, portando nell`aspra lotta politica un filo di leggerezza. Di arte. Ma soprattutto di impegno. Quello speso a difesa degli allora compagni di viaggio, ad esempio. Quando un giornale osò sottolineare l`incoerenza nel comportamento di Aldo Pecora, giovane volto dell`antimafia-antipolitica che si prestava a un`operazione politica, Pegna scese in campo e imbracciò la scimitarra. E fu «indignazione per gli attacchi al ragazzo». E fu anche una difesa a spada tratta per l`operato del Comune di Reggio, con tanto di querele minacciate. Oggetto: la spesa per il concerto di Elton John: «L`importo che il comune di Reggio Calabria ha investito per quello straordinario evento mediatico ed artistico a carattere mondiale è stato perfino inferiore a quanto ha speso la regione Calabria per una semplice sagra». E che dire dei 10mila euro dati dal Comune di Reggio all`associazione “Ammazzateci tutti”: «È una cifra ridicola». Altri tempi, appunto. Oggi Pegna invia tre decreti ingiuntivi a Palazzo San Giorgio, parla di «debiti incredibili» e annuncia che si rivolgerà ai suoi legali per recuperare le somme che gli sono dovute. È rimasto stupito dal trattamento che gli hanno riservato a Reggio; lui del buco non sapeva nulla. Forse immaginava che qualcosa non andasse per il verso giusto. D`altra parte ad aprile aveva già messo in mora il Comune dello Stretto, per il «mancato pagamento degli spettacoli di Massimo Ranieri dello scorso 14 settembre (del 2010, ndr) per la Festa della Madonna e delle due repliche di “Alice nel paese delle meraviglie” dello scorso marzo della stagione teatrale comunale». Un sentore, insomma, c`era. E si era accentuato in occasione della scelta del direttore artistico del “Magna Graecia Teatro”, quando la commissione regione gli aveva preferito Giorgio Albertazzi. In quel caso, Pegna ci era rimasto male. Ma almeno non c`erano di mezzo i suoi sacrosanti diritti di promoter. E il debito di 104mila euro. Adesso è troppo. Via con i decreti ingiuntivi e gli incarichi ai legali. Il modello Reggio non gli piace più. Come sono lontani i tempi della “Lista Scopelliti”. Com`è lontano quel palco di Lamezia. Sembra una vita fa.

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