VIBO VALENTIA È stato ucciso mentre giocava a carte, Fortunato Patania, il benzinaio assassinato a Stefanaconi. L`uomo è stato freddato dai killer nei pressi del distributore di carburanti che gestiva, intorno alle 17. Non ha avuto scampo, raggiunto da nove colpi di pistola calibro 9 (ma ne sono stati esplosi almeno quattordici). L`omicidio segue di soli due giorni quello di Michele Mario Fiorillo, l`agricoltore incensurato assassinato venerdì scorso in una zona di campagna a Francica, a pochi chilometri dal luogo del nuovo fatto di sangue. Secondo quanto si è appreso, gli investigatori non escludono un collegamento tra i due delitti. Collegamento suggerito da un particolare inquietante: l`omicidio di Patania è stato compiuto proprio mentre erano in corso i funerali di Fiorillo. In passato Fiorillo aveva segnalato il pascolo abusivo da parte di alcune pecore di proprietà dei familiari di Patania. Poco dopo la denuncia, spaventato, si era munito di una pistola. Temeva per la sua vita. E ora gli investigatori stanno compiendo verifiche per accertare tutti gli elementi di contatto tra i due omicidi. I carabinieri, che indagano sull`accaduto, stanno sentendo i familiari e i conoscenti della vittima, per ricostruirne gli ultimi spostamenti. Sul luogo del delitto i carabinieri hanno trovato un tavolo con delle carte da gioco e alcune bottiglie di birra: questi elementi fanno ipotizzare che al momento del delitto Patania fosse in compagnia di altre persone. Gli investigatori stanno, inoltre, sequestrando anche i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza che si trovano nella zona, per cercare di trovare elementi utili a individuare gli autori dell`omicidio.
Gli inquirenti stanno analizzando anche la posizione di Patania nella geografia criminale del Vibonese. Già nel 2010, uno dei distributori gestiti dall`uomo nella valle del Mesima era stato preso di mira. Aveva subìto un attentato, che la Dda aveva inserito nell`escalation criminale in corso a Stefanaconi. La ragione dello scontro criminale è la solita: la volontà dei clan di prendere il controllo delle attività economiche del territorio. Gli appalti, soprattutto. In quel lembo di Calabria i nomi sono due: quello della `ndrina “maggiore” dei Lopreiato e della “minore” costituita dai “Bartolotta-Matina-Petrolo” e dai Patania. Le indagini chiariranno se i due omicidi in serie dell`ultimo fine settimana siano da ricollegare.
Sempre a Piscopio, il 22 luglio scorso, era stato ucciso a colpi di pistola un 51enne del posto, Domenico La Bella, con piccoli precedenti.
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