Bertolaso, Anemone e Balducci a giudizio per gli appalti del G8. Prosciolto Covello

Rinvio a giudizio per 18 dei 19 indagati, proscioglimento per Franco Covello. È la decisione assunta dal giudice dell`udienza preliminare di Perugia, Claudia Matteini, nel procedimento su appalti del G8 e corruzione.
L`ex senatore calabrese, dunque, esce di scena dalla vicenda processuale che vedrà comparire il prossimo 23 aprile davanti al tribunale del capoluogo umbro, tra gli altri, l`ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, l`imprenditore Diego Anemone e l`ex presidente del consiglio superiore dei Lavori pubblici Angelo Balducci.
Il gup ha ritenuto che non sussistessero elementi sufficienti a sostenere l`accusa in giudizio nei confronti dell`uomo politico calabrese. Quest`ultimo, secondo quanto avevano ipotizzato i pubblici ministeri, nella qualità di vicepresidente del Credito sportivo, si sarebbe adoperato affinché al “Salaria Sport Village”, di proprietà dell`imprenditore Diego Anemone, venisse concesso un mutuo di 18 milioni di euro per la ristrutturazione del centro sportivo.
Nei confronti delle altre persone coinvolte nell`inchiesta, che a questo punto assumono la qualità di imputati, il giudice Matteini ha confermato i reati ipotizzati dalla Procura, fra i quali, a vario titolo, corruzione e associazione per delinquere.
LA VICENDA Una «cricca dei banditi» che operava in un sistema «gelatinoso». Queste le parole usate dal gip di Firenze, Rosario Lupo, nell`ordinanza di custodia cautelare del 10 febbraio 2010 che fece scoppiare il caso dell`inchiesta sugli appalti del G8 e i “Grandi eventi”. In carcere, in quella circostanza, finirono il costruttore Anemone e i funzionari pubblici Angelo Balducci, Mauro Della Giovampaola e Fabio De Santis. La Procura fiorentina era arrivata al gruppo indagando sulla costruzione della nuova Scuola Marescialli. Ma dalle intercettazioni emerse fin da subito, per l`accusa, come la “cricca” avesse influenzato alcuni dei maggiori appalti degli ultimi anni, dai Mondiali di nuoto a Roma del 2009 al G8 della Maddalena, fino alle celebrazioni per i 150 anni dell`Unità d`Italia.
Secondo il gip Lupo, Anemone, anche tramite persone e società a lui riferibili o collegate, riuscì a corrompere diversi funzionari pubblici, facendo compiere loro atti contrari ai doveri d`ufficio connessi all`affidamento e alla gestione degli appalti per i “Grandi eventi”. L`opera di convincimento, sempre secondo le carte dell`inchiesta, avveniva grazie alle “utilità”, che comprendevano l`uso di cellulari e di auto, arredi per la casa ma anche il pagamento di prestazioni sessuali.
Nell`inchiesta emerse il coinvolgimento, tra gli altri, dell`ex procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, a causa del quale il fascicolo (tranne il filone della Scuola Marescialli) passò per competenza alla Procura di Perugia.
PERSONAGGI ECCELLENTI L`ex numero uno della protezione civile Guido Bertolaso, per gli inquirenti, avrebbe favorito Anemone in alcuni appalti in cambio di denaro e favori sessuali, goduti al Salaria sport village. Ma il profilo più eclatante della vicenda fu quello che portò, nel maggio dello scorso anno, alle dimissioni da ministro dello Sviluppo economico di Claudio Scajola (non indagato) per lo scandalo della casa di via del Fagutale a Roma, a due passi dal Colosseo, che secondo l`accusa sarebbe stata in parte pagata da Anemone.