Si celebra la Banca coetanea dell`Italia

COSENZA Centocinquanta anni sono tanti per un Paese, figurarsi per una banca. Eppure tanti ne sono passati dalla fondazione della Cassa di risparmio di Calabria. Dunque era giusto celebrarli, chiamando i protagonisti dell’economia e della società calabrese, ma anche dando un segnale al futuro che viene, assegnando due borse di studio a giovani ricercatori meridionali. Il teatro Rendano abbastanza pieno, moltissimi impiegati ed ex dipendenti della Carime, allegramente seduti in attesa di sentire la storia della banca e poi a seguire il concerto del conservatorio Giacomantonio. A guidare la serata la voce e la faccia nota al pubblico del Tg1 di Attilio Romita, cerimoniere di un evento cui hanno partecipato il direttore generale della Carime, Raffaele Avantaggiato, il presidente della provincia di Cosenza Mario Oliverio, Mario Bozzo, presidente della Fondazione Carime, Renato Pastore, capo degli imprenditori cosentini, Giuseppe Gaglioti, presidente della Camera di commercio, Ermanna Carci e Rosa Calipari, che hanno composto la commissione per valutare i candidati delle borse di studio, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e l’assessore regionale al Bilancio Giacomo Mancini. In mezzo a loro Andrea Pisani Massamormile, che della Carime è il presidente. Ma dalla celebrazione all’affrontare i temi urgenti del presente il passo è stato breve. Così il problema del credito, delle garanzie per averlo, della promozione delle idee per farle diventare impresa, sono stati al centro degli interventi. Non basta la pur giusta fierezza di Avantaggiato per l’avere oggi un azionista lombardo, ma un management interamente meridionale, e nemmeno la vocazione legata al territorio con 115 sportelli e un miliardo e ottocento milioni impegnati nell’economia calabrese, perché sia Oliverio che Gaglioti hanno spiegato quanto è parsa necessaria la fondazione di una Banca per il credito, al fine di offrire garanzie a quelle imprese che altrimenti non hanno accesso sufficiente al denaro. Resta infatti intatto il problema creditizio a queste latitudini. Eppure è chiaro che lo scopo della banca con la sua Fondazione, guidata da Mario Bozzo è anche quello di coniugare sostegno alla cultura e progresso economico, di qui l’idea delle borse di studio a giovani meritevoli. Questa è la seconda edizione del premio Nicola Calipari e a vincere i 25mila euro del premio sono stati Michele Corleto, di Napoli, e Gaetano Sorcale, di Cosenza, per i loro studi di diritto internazionale.
A premiare i due ricercatori sono state Ermanna Carci e Rosa Calipari. Il tema della capacità di coniugare il sapere con il fare è poi tornato nelle parole di Renato Pastore, per il quale qui manca la cultura dell’impresa. Ma il danno maggiore viene dai tagli alla scuola, fatti tra l’altro da “un ministero che sostiene che tra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso ci sia un tunnel”, come ha ricordato ironicamente il presidente di Assindustria.
A chiudere la serata il presidente della Carime, che ha proposto un intransigente meridionalismo, legando idealmente il duplice compleanno, quello dell’Italia e quello della banca, ma non tacendo il disappunto per come il meridione sia stato sempre trattato dal nord. “Siamo sempre pronti a ribadire il patto di fratellanza – ha detto Massamormile – ma non riconosciamo a nessuno la patente di superiorità”. Un modo per reclamare rispetto per il sud e rivendicare un modello di sviluppo economico più rappresentativo di questa terra e non imposto da altrove. Dentro questo solco, ha detto il presidente della Carime, si è mossa la banca e ancora questa sarà la via da seguire.