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Vallone: «Il nuovo pozzo? Non ne sapevo nulla»

Le manifestazioni di dissenso contro le attività di estrazione prossime  volute dal gruppo Eni sul territorio di Crotone, sono culminate ieri in consiglio comunale. Il sindaco della città, Peppino …

Pubblicato il: 27/09/2011 – 12:35
Vallone: «Il nuovo pozzo? Non ne sapevo nulla»

Le manifestazioni di dissenso contro le attività di estrazione prossime  volute dal gruppo Eni sul territorio di Crotone, sono culminate ieri in consiglio comunale. Il sindaco della città, Peppino Vallone, ha fatto in Assise alcune dichiarazioni che hanno lasciato il pubblico a bocca aperta: «Non sapevamo nulla delle intenzioni di Eni circa la costruzione di un nuovo pozzo. I pareri tecnici rilasciati dal Comune, ma anche quelli rilasciati dalla provincia, non erano conosciuti dai rappresentanti politici dei due enti territoriali. Si tratta di autorizzazioni amministrative rilasciate dai dirigenti del settore».
La mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Lascia increduli, eppure ha insistito Vallone: «Questa è una opportunità evidente, perché si può pretendere che gli uffici preposti rivedano le loro scelte e che facciano tutti gli accertamenti. Alla minima perplessità, il Comune metterà in atto l’istituto dell’autotutela, revocando qualsiasi atto. Seppure già formalizzato».
Dunque, in Consiglio si è appreso che non soltanto né sindaco, né presidente della Provincia, sapessero nulla, ma anche che con molta probabilità quei permessi, quei pareri positivi rilasciati dai due enti, non siano completi degli accertamenti tecnici che pure il ministero dell’Ambiente, nella sua relazione chiedeva venissero compiuti. «Solleciteremo anche le altre amministrazioni a rivedere le scelte fatte», ha aggiunto Vallone riferendosi ai ministeri coinvolti e alla Soprintendenza ai Beni culturali della Calabria. Ma, con molta probabilità, anche qualora risultasse applicabile l’istituto sopra indicato, Eni non resterà a guardare. E di cause improbabili contro il colosso dell’energia, questa città ne ha già affrontate e si è anche procurata, per questo, un danno economico tangibile. Ma Vallone sembra convinto del fatto suo e insiste di voler verificare «l’opportunità e la legittimità di questo nuovo progetto».
E mentre l’Assise era in pieno svolgimento, manifestanti hanno più volte interrotto l’intervento del sindaco. Arrivando a lanciare volantini sui consiglieri. Forza Nuova, si legge, accusa i politici e le istituzioni locali e chiede «più trasparenza da parte del Comune, meno aggressività da parte di Eni, aumento dell’indennizzo, royalty da destinare direttamente alla città senza passare per la Regione, avvio immediato della bonifica, non solo dell’area archeologica, uno studio sul fenomeno della subsidenza cerato dall’estrazione del metano».

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