MILANO È stato condannato a 9 anni di reclusione Carmine Valle, figlio di Francesco Valle, uno degli “storici” capi della `ndrangheta in Lombardia. Lo ha deciso il gup di Milano, Andrea Salemme, che ha emesso anche altre 4 condanne fino a 10 anni e mezzo di reclusione, andando oltre le richieste della Dda di Milano e applicando anche a 3 imputati, tra cui lo stesso Valle, la misura della libertà vigiliata per 3 anni a pena scontata. Nel luglio del 2010, pochi giorni prima del maxi-blitz “Infinito” contro la `ndrangheta con oltre 170 arresti in Lombardia, erano state eseguite le misure di custodia cautelare in carcere nei confronti degli affiliati alla cosca dei Valle che, attraverso estorsioni e usura, controllava il territorio dell`hinterland milanese, quasi fino a Pavia. Era finito in carcere anche il “patriarca” Francesco Valle, 73 anni. Per lui, che aveva costruito un vero e proprio bunker con telecamere nel suo ristorante “La Masseria”, e per altri è ancora in corso il processo con rito ordinario. Carmine Valle, che ha scelto l`abbreviato, difeso dall`avvocato Maria Teresa Zampogna, in un interrogatorio davanti al gup ha preso le distanze dalla sua famiglia e il pm Paolo Storari ha chiesto per lui 7 anni e 4 mesi con le attenuanti generiche, portando i verbali con le sue dichiarazioni come prova d`accusa nel processo ordinario. Il giudice, però, ha deciso di non concedere a nessuno degli imputati le attenuanti e ha condannato Valle a 9 anni, Bruno Saraceno a 10 anni e 6 mesi (7 anni e 4 mesi la richiesta del pm) e Matteo Fazzolari a 6 anni e 5 mesi (per lui il pm aveva chiesto 10 anni considerandolo inattendibile). Per tutti e 3 poi anche 3 anni di libertà vigilata, poiché il giudice ha considerato la loro pericolosità sociale, quando usciranno dal carcere. Gli altri due imputati, Francesco Aloe e Francesco Resta, sono stati condannati a 2 anni e 5 mesi. Le accuse, a vario titolo, sono associazione per delinquere di stampo mafioso, usura ed estorsione.
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