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«Imprenditori in affari con i boss con la massima naturalezza»

REGGIO CALABRIA In manette esponenti di primo piano della ‘ndrangheta. «Ma anche imprenditori che fanno affari con le cosche con la massima naturalezza», come sottolinea il procuratore capo di Regg…

Pubblicato il: 06/10/2011 – 13:02
«Imprenditori in affari con i boss con la massima naturalezza»

REGGIO CALABRIA In manette esponenti di primo piano della ‘ndrangheta. «Ma anche imprenditori che fanno affari con le cosche con la massima naturalezza», come sottolinea il procuratore capo di Reggio Giuseppe Pignatone nel corso della conferenza stampa tenuta al Comando provinciale dei carabinieri per illustrare i dettagli dell’operazione “Reggio nord”, coordinata dal sostituto procuratore della Dda Giuseppe Lombardo, lo stesso magistrato destinatario, nei giorni scorsi, di un ordigno nei parcheggi del Cedir. I carabinieri del Nucleo investigativo e del Ros hanno eseguito 11 fermi nei confronti di soggetti affiliati alle cosche Condello, Libri, Tegano, Garonfolo e Zito-Bertuca.Tra gli altri, in manette sono finiti Bruno Tegano (cognato del boss latitante Domenico Condello detto “Micu u pacciu”), Gianluca Ciro Domenico Favara, Gaetano Francesco Belfiore, Robertino Morgante e Fabio Pasqualino Scopelliti. Si sono spalancate le porte del carcere anche per l’imprenditore Pasquale Rappoccio, mentre è indagato anche l’imprenditore Pietro Siclari, già detenuto da diversi mesi. Proprio per l’assenza del pericolo di fuga, nei confronti di quest’ultimo non è stato emesso il provvedimento di fermo. L’indagine ha seguito due filoni: quello sulla cattura del latitante, l’unico reggino inserito nei trenta ricercati più pericolosi d’Italia, e quello sulle attività imprenditoriali della cosca. A proposito, al centro delle indagini di Lombardo c’è l’affare della discoteca “Limoneto” a Catona che, stando alle risultanze investigative, era gestita di fatto da Bruno Tegano per conto del boss Mico Condello, che dal 1991 scappa da almeno un ergastolo definitivo. È lui, infatti, che all’inizio della seconda guerra di mafia ha ucciso il boss Paolo De Stefano. Mico Condello non era l’unico interessato a gestire il “Limoneto”. Dalle indagini era emerso che anche il boss Cosimo Alvaro aveva quest’aspirazione ma si era messo da parte davanti al cugino del mammasantissima Pasquale Condello, detto il “Supremo”. Rappoccio e Siclari sono accusati di intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa dell’articolo 7 per aver favorito la cosca Condello. Rappoccio e Siclari sono «collegati alla ‘ndrangheta – è scritto in una nota dei carabinieri – per le accertate frequentazioni con soggetti legati alla cosca Condello, alla cosca Tegano di Archi di Reggio Calabria e alla cosca Libri di Cannavò e consentivano il controllo occulto di ampi settori dell’economia locale da parte dei soggetti di vertice delle singole cosche a cui risultano collegati».«È un’operazione strategica – ha affermato il procuratore Pignatone – perché ha colpito i favoreggiatori di Condello e gli imprenditori che avevano preso in affitto una società che gestiva il “Limoneto”. Ci sono intercettazioni non equivoche. Si tratta di imprenditori che si interfacciano con la criminalità organizzata. Rappoccio aveva rapporti con Bruno Tegano che è stato seguito per anni e che è stato arrestato perché abbiamo deciso di interfacciare la rete di fiancheggiatori di Domenico Condello».«Non sono emersi contatti con la politica», ha sottolineato il procuratore Pignatone parlando della figura di Pasquale Rappoccio.Tuttavia, Rappoccio sarebbe uno di quegli imprenditori borderline, legato a doppia mandata alla politica. Di lui ha scritto la guardia di finanza in un’informativa del 21 ottobre 2005 in cui Rappoccio viene descritto come un soggetto in odor di mafia: «Pasquale Rappoccio (qualificato come prestanome della cosca Libri), unitamente al fratello Vincenzo, svolgerebbe per conto dei Libri una intensa attività di reimpiego di capitali illeciti».?Gli inquirenti lo descrivono come un imprenditore a tutto campo, che ha le mani in pasta dappertutto, dallo spettacolo alla sanità passando per la politica.

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