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Edilizia sociale, il Consiglio di Stato "stoppa" il Tar

CATANZARO Il romanzo sull`edilizia sociale calabrese si arricchisce di un`altra puntata. Il Consiglio di Stato, con separate ordinanze cautelari rese nella camera di consiglio di martedì 11 ottobre…

Pubblicato il: 12/10/2011 – 17:49
Edilizia sociale, il Consiglio di Stato "stoppa" il Tar

CATANZARO Il romanzo sull`edilizia sociale calabrese si arricchisce di un`altra puntata. Il Consiglio di Stato, con separate ordinanze cautelari rese nella camera di consiglio di martedì 11 ottobre, ha sospeso l`efficacia esecutiva delle sentenze con cui il Tar Calabria aveva accolto i ricorsi proposti da alcune ditte avverso i provvedimenti di annullamento in autotutela del Bando relativo all`edilizia sociale (legge 36/2008). «In particolare, in accoglimento delle tesi difensive sostenute dalla Regione, rappresentata e difesa dagli avvocati Giovanni Spataro e Gennaro Terracciano – si legge in una nota della giunta regionale – l`ordinanza del Consiglio di Stato consente di completare l`iter avviato con la nuova procedura conseguente all`annullamento, in autotutela del primigenio bando che, come noto, risentiva di palesi illegittimità». La discussione di merito è fissata per il prossimo 17 gennaio.
Ma proviamo a riavvolgere il nastro. La legge 36 del 2008, siamo ai tempi di Agazio Loiero e Peppe Bova, dava disposizioni e incaricava una cinquantina di aziende spalmate in graduatoria a sportello di edificare in giro per la Calabria quattromila case, quelle che una volta venivano definite “popolari”. In ballo ci sono 150 milioni di euro. Non proprio bruscolini. Ora succede che la giunta Scopelliti di centrodestra annulli il bando precedente per una serie di irregolarità. Solo un caso? No, perché negli ambienti politici calabresi circola una versione abbastanza maligna per giustificare la “giravolta” compiuta dalla maggioranza di centrodestra. Tutto ruoterebbe attorno all’iniziale ripartizione delle risorse che assegnava oltre 82 milioni di euro alla provincia di Cosenza, molto di più rispetto agli 11 di Catanzaro e ai poco più di 9 dirottati a Reggio Calabria. Da qui la decisione del governatore di invalidare il bando iniziale e crearne uno ex novo per la «troppa sperequazione» nell’allocazione delle risorse disponibili. Gli va male perché la decisione del Tar adottata lo scorso 8 luglio sembra avvalorare le tesi dei fautori del bando originario. Tanto basta per far esultare l`opposizione di centrosinistra: «Le sentenze del Tar Calabria che hanno ripristinato il bando dell’edilizia sociale precedentemente annullato dalla giunta Scopelliti – spiegava tempo fa Carlo Guccione, consigliere regionale del Pd – testimoniano la bontà e la giustezza della battaglia che abbiamo condotto in questi mesi contro le decisioni sbagliate dell’esecutivo regionale che hanno, di fatto, bloccato un miliardo di euro di investimenti per la realizzazione di circa quattromila alloggi di edilizia sociale a favore delle famiglie in stato di difficoltà economica». Parole al vento, alla luce dell`ultima decisione del Consiglio di Stato?

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