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Vincenzo Zappino, il calabrese che fa volare il turismo straniero

BRUXELLES Vincenzo Zappino non può dirsi un “cervello in fuga” nel senso più letterale dell’espressione. Lui il giramondo lo fa per professione e per conto di un`azienda calabresissima. «Anche se q…

Pubblicato il: 12/10/2011 – 17:51
Vincenzo Zappino, il calabrese che fa volare il turismo straniero

BRUXELLES Vincenzo Zappino non può dirsi un “cervello in fuga” nel senso più letterale dell’espressione. Lui il giramondo lo fa per professione e per conto di un`azienda calabresissima. «Anche se questo ritmo di vita così ramingo comincia a stancarmi», ammette stropicciandosi gli occhi tra i tavolini vocianti di un bar di Bruxelles, città che alterna a Cosenza e Bologna come residenza stabile.
Il 38enne economista di San Ferdinando s’è ormai fatto un nome all’estero percorrendo una sfavillante carriera nel campo dello sviluppo turistico. Dall’America Latina all’Asia, passando per l’Africa. «L’unico continente nel quale non ho ancora lavorato è l’Oceania», sogghigna sorseggiando una birra chiara. Ma questo non significa rinunciare a una devozione inscalfibile per la regione natia: «Sono e rimango un calabrese autentico».  
È l’ora dell’aperitivo. E si passano in rassegna i momenti salienti di una favola professionale nata e germogliata ai piedi del Pollino. Sul finire degli anni Novanta, Vincenzo fonda a Cosenza con il collega di studi e amico fraterno Sergio Stumpo la società di consulenza Target Euro, specializzata – come si legge sul sito – nello sviluppo socio-economico a livello macro (settore pubblico) e micro (impresa privata) con particolare attenzione al settore turistico: «A quel tempo l’idea era di promuovere l’Italia, e ancor di più la Calabria in Europa».
Poco tempo dopo, comincia a frequentare i corridoi della Banca Mondiale, organismo di cui oggi è consulente. «Per un anno ho fatto avanti e indietro con Washington – ricorda Zappino –, un’esperienza che mi ha permesso di allargare gli orizzonti professionali». Tant’è che la perseveranza viene premiata. Target Euro incamera un bando da 12 milioni di euro per pianificare la rivalorizzazione del centro di Quito, capitale dell`Ecuador: «In quel momento, abbiamo capito che potevamo competere a livello internazionale su certi servizi. Da allora è stato un crescendo».
Oggi la società ha all’attivo oltre 80 progetti, prevalentemente nel campo della bonifica turistica di aree sottosviluppate in giro per il pianeta e, più in generale, nel settore dello sviluppo territoriale. La rete di contatti si è ampliata a dismisura. Due consulenti fissi, dodici collaboratori in Italia e oltre duecento sparsi per il mondo: Cina, India, Colombia, Brasile… La cabina di regia non ha però cambiato indirizzo: è nel piccolo ufficio di viale Delle Medaglie d’oro a Cosenza che si continua “progettare il mondo”, anche se Zappino continua a «fare almeno 8 viaggi intercontinentali all’anno, prima addirittura dodici». Nel frattempo il giovane professionista è entrato a far parte del novero degli esperti della Banca di sviluppo interamericana. Di recente è arrivata anche una chiamata dall’Unesco «alla quale – ammette – non ho potuto dire di no» per fare parte di un gruppo di 33 esperti internazionali incaricati di vagliare le proposte pervenute dai governi di tutto il mondo per il finanziamento di programmi nell’ambito dell’industria culturale e creativa. Sembra quasi un paradosso che la Calabria, spesso e volentieri rimproverata di non saper fare tesoro del suo enorme potenziale turistico, ospiti un’eccellenza internazionale proprio in quest’ambito. Zappino è schivo sull’argomento. Sul suo volto corre un riflesso d’amarezza quando il filo del discorso inevitabilmente torna ad annodarsi sulla questione: «Abbiamo lavorato con i finanziamenti della Calabria sino al 1999. Tra le altre cose, all’epoca, abbiamo curato il piano di sviluppo turistico della provincia di Vibo Valentia». Cos’è successo dopo? «Anche se continuavamo a proporre idee valide, coinvolgendo partner italiani e stranieri, vincevamo a malapena un appalto su dieci. Troppo poco». È difficile dire che cosa non ha funzionato. Zappino si guarda bene dal polemizzare, non è nell’indole mite di questo ragazzone colto e poliglotta che sognava un riscatto internazionale per la propria regione ed è finito a portare prosperità negli angoli più sperduti del pianeta. A mezza voce confessa che i tanti tentativi sono stati infranti da un eccesso di indifferenza e miopia sul versante istituzionale: «A molti politici calabresi, sfortunatamente, manca la capacità strategica. Non sono in grado di guardare lontano, oltre le contingenze del presente. Vuoi per via del clientelismo, vuoi perché non credono sufficientemente nel futuro». E poi tutto, o quasi, è fermo: «Abbiamo un consulente che monitora giorno per giorno i bandi, anche quelli calabresi, ma più passa il tempo più non ne troviamo che facciano al caso nostro». Target Euro, del resto, è ormai tutta proiettata all’estero: «L’ultimo progetto che abbiamo scritto per la Calabria risale al 2007. Il prossimo chissà quando sarà».

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